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I cittadini del Casilino 18 aspettano il Casale della banda della Magliana

A gennaio scadrà il bando che deciderà chi dovrà occuparsi della rivalutazione del Casale Finocchio, sequestrato nel 1996 e consegnato al Comune. I cittadini ne denunciano il degrado

casale_finocchio2Forse la lettera di beneplacito del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano indirizzata ai residenti del quartiere Finocchio  sarà servita da monito per smuovere un po’ le acque su una situazione in stallo da parecchio tempo. Dal 2001 i residenti del Casilino 18 attendono la ristrutturazione del Casale Finocchio, che prevede una nuova biblioteca multimediale e una sala convegni di 100 posti nel Parco della Collina della Pace.

Quasi dieci anni, trascorsi tra risposte sospirate, approssimate e mai certe da parte delle varie amministrazioni comunali succedutesi negli anni. Con un progetto ideato da tutti ragazzi delle scuole medie del quartiere e scelto dai residenti tra i duecento presentati. Le amministrazioni comunali hanno sempre mostrato dubbi sul da farsi. Almeno fino ad oggi.

“Stiamo aspettando la realizzazione di questo progetto da quasi dieci anni”, spiega Luigi Di Bernardo, presidente del comitato di quartiere, “dal bilancio del Comune di Roma è stato depennato il residuo del finanziamento, lasciato in eredità dalla precedente amministrazione comunale. E così, ci ritroviamo un progetto incompiuto, che meglio testimonia lo spirito di iniziativa dei residenti”.

“E’ stato indetto un bando per la realizzazione del progetto, che scadrà il 12 gennaio 2011 ”, fanno sapere dall’ufficio comunicazione del XVI Dipartimento. “Il bando per un importo di 2 milioni e 600 mila euro prevede il recupero dei beni da destinare a scopi culturali”. L’intera area del casale del Finocchio, infatti,  è stata confiscata alla Banda della Magliana e, in base alla legge 109 del 96 sulla sottrazione dei beni alla mafia, è stata assegnata al Comune di Roma.

“Nel marzo del 2009, l’attuale amministrazione municipale ha organizzato un incontro con i cittadini”, continua Di Bernardo, “per comunicarci che i casali sarebbero stati trasformati in centri di accoglienza giovanile. La nostra opposizione ha consentito il ripristino del progetto insieme con il recupero dei finanziamenti. Da quel giorno, non abbiamo più avuto notizie”. Intanto, l’attuale parco, centro di raduno di bambini e di anziani, è diventato il bersaglio di continui attacchi vandalici sempre più pressanti dopo la soppressione del servizio di guardiania.  Panchine divelte, illuminazione pubblica non sempre funzionante e cancelli malridotti sono la causa di una crescente preoccupazione da parte di tutti i residenti che vedono ogni giorno più alto il rischio della loro sicurezza.

“Il parco precipiterà nel totale degrado!”, ribatte di nuovo Di Bernardo, “in attesa  di notizie sull’inizio dei lavori di ristrutturazione,  vorremmo che fosse ripristinato il servizio di guardiania. Purtroppo, le risorse per la periferia mancano. Così, ci dicono!”.

“L’Amministrazione comunale, attraverso nuovi interventi di riqualificazione, prosegue il percorso già iniziato di rilancio e sviluppo delle periferie romane”, dichiara  l’assessore ai Lavori pubblici Fabrizio Ghera, “ed è necessario avviare il recupero ambientale e urbano di un’area che da qualche tempo attende di essere restituita alla pubblica utilità e ai cittadini”.

“Il recupero dei casali “, conclude Fabrizio Ghera, “introdurrà nuove funzioni pubbliche favorendo attività aggregative quali una biblioteca di quartiere e un centro culturale polivalente”.
 

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