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Chiusura asili nido Bimbilandia e Giocolandia, la lettera di una mamma: "Vergogna, sono bambini non pacchi postali"

Una mamma: "Ad oggi nessuno di voi 'potenti' è sceso in piazza per parlare con noi, per trovare una soluzione, per evitare che 230 famiglie si trovino in enormi difficoltà perché non sanno dove i loro figli saranno smistati"

Continuano le manifestazioni di dissenso alla chiusura degli asili nido 'Bimbilandia' e 'Giocolandia'. Dopo gli accorati appelli del presidente del Municipio IV, Emiliano Sciascia, e della consigliera Annarita Leobruni, il flash mob in via Montecassiano e la manifestazione in Campidoglio organizzata da educatrici e genitori, una mamma scrive a Roma Today, manifestando rabbia e indignazione. La chiusura dei due nidi, infatti, lascerebbe in balìa degli eventi circa 230 bambini e 70 operatrici.

LA LETTERA - "Sono la mamma di un bambino che frequenta, non so fino a quando, l'asilo nido 'Giocolandia', minacciato di chiusura insieme all'altra struttura 'Bimbilandia' dei quartieri di San Basilio e Torraccia.

So benissimo che questa mail non sarà minimamente presa in considerazione, ma non per questo eviterò di esprimere, più e più volte, il disgusto, la rabbia, la frustrazione e la tristezza che io, le altre mamme e tutte le educatrici dei due nidi, stiamo vivendo e proviamo per questa solita gestione italiana e romana della situazione. Si sta parlando della chiusura di due strutture fondamentali per due quartieri non proprio facili, non so se dall'alto dei vostri scranni avete idea di come si viva in questi quartieri. Non sono isole felici ma di gente brava e professionale ce n'è. Ed è proprio di queste persone che stiamo parlando. Di settanta educatrici che perderanno il posto dl lavoro e di duecentotrenta bambini che saranno privati del più elementare diritto, quello di rimanere per tutta la durata del ciclo, nel nido che hanno scelto e per il quale è stata fatta regolare domanda e che voi, Comune di Roma, avete accettato. Ad oggi nessuno di voi "potenti" è sceso in piazza per parlare con noi, per trovare una soluzione, per evitare che 230 famiglie si trovino in enormi difficoltà perchè non sanno dove i loro figli saranno smistati, si tratta di bambini, non di pacchi postali. e altrettante famiglie non avranno accesso alle graduatorie, che altre 70 povere criste si ritroveranno, dall'oggi al domani, senza nessuna certezza per il futuro.

Ma è chiaro che questo problema a voi non interessa.

Non è abbastanza rumoroso il rumore delle ali di questi angeli che perderanno i loro punti di riferimento, le loro educatrici, le loro abitudini. Non è abbastanza rumorosa la voce di noi mamme e papà che perderemo sempre di più la fiducia, ormai scarsa, nelle istituzioni, proprio quelle istituzioni che dovrebbero garantire la nostra serenità e il futuro dei giovani di domani.

Vergogna.

Vergogna per voi, per il vostro modo di non lavorare, per la distanza dai vostri cittadini, che vi pagano il lauto stipendio che ogni mese puntualmente prendete. E la prossima volta che vedrete sul conto in banca la voce "Emolumenti"...pensate a quelle educatrici che, senza la minima cura, avete lasciato senza. Sara Schiavoni". 

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