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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Bimbilandia e Giocolandia non riaprono, ma le maestre non mollano: "Noi ci siamo"

Una nuova manifestazione di dissenso e indignazione: "I cancelli sono chiusi, il servizio per il quartiere non c'è ma noi ci siamo. Il Comune e il Municipio cosa hanno ottenuto con la chiusura dei nidi? 70 donne disoccupate, 260 famiglie che non sanno ancora quale sarà la sorte dei propri figli"

Prima Bimbilandia, poi Giocolandia. Gli asili nido di San Basilio e Torraccia, tornati comunali nell'ambito della riacquisizione dei punti verde qualità nei primi giorni dello scorso mese di agosto, dovrebbero riaprire 'il prima possibile', come annunciato anche dal presidente del Municipio IV, Intanto, oggi, 1 settembre, i cancelli dei due nidi sono chiusi e a manifestare il proprio dissenso e la propria indignazione sono ancora una volta loro, le 70 lavoratrici che nel mese di giugno hanno ricevuto una lettere di licenziamento collettivo. "I cancelli sono chiusi, il servizio per il quartiere non c'è ma noi ci siamo", dichiarano le lavoratrici e i genitori che nella mattina di oggi, con bambini al seguito, si sono radunati presso le strutture dei quartieri di San Basilio e Torraccia.

Le lavoratrici, diventate il simbolo della protesta in questi mesi, si chiedono: "Il Comune e il Municipio cosa hanno ottenuto con la chiusura dei nidi? Il risultato? 70 donne disoccupate, 260 famiglie che non sanno ancora quale sarà la sorte dei propri figli". E sull'importanza di riaprire i nidi, le educatrici dichiarano: "Difficoltà continue in un quartiere dove i servizi essenziali servono". Poi spiegano: "Tutto ci sembra una grande ingiustizia, le lavoratrici sono coloro che hanno pagato di più sulla loro pelle e continuano a pagarne le conseguenze". 

"Oggi abbiamo assistito un paziente in coma che si trova tra la vita e la morte" esordisce così, in maniera forte, Annarita Leobruni, consigliera al Municipio IV che fin dall'inizio ha manifestato solidarietà alle lavoratrici e alle famiglie. "Al primo settembre non sembrano esserci risposte chiare per nessuno, non si sa quando riapriranno le strutture e se riapriranno veramente, quanti inserimenti dovranno fare i bambini, se i nuovi iscritti riusciranno mai ad entrare" si chiede Leobruni, fiduciosa nelle istituzioni. "Ho fiducia in questa amministrazione ma alla luce delle promesse e dichiarazioni fatte sono perplessa sulla gestione di tutta la situazione. Mi domando se veramente l'operazione fatta era l'unica strada possibile da intraprendere e se lasciare a casa un servizio così almeno per ora sia stata una mossa lungimirante" - dichira ancora la consigliera. "Ecco la lungimiranza forse è mancata ed è mancata una risposta politica "di contenuto" che potesse tenere insieme legalità e nuove proposte. Un pensiero va alle lavoratrici dei nidi, ad oggi a casa senza una vera soluzione per loro", conclude. 

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