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Casal Bruciato Casal Bruciato / Via di Casal Bruciato, 27

Ater disdice l'accordo con Enasarco: a Casal Bruciato sfrattate 118 famiglie

Sindacati sul piede di guerra. Il direttore di Ater, Franco Mazzetto: "Inascoltati i nostri appelli"

Sfrattati dalle case dove hanno vissuto per gli ultimi quarant'anni. E' il destino a cui stanno andando incontro 118 famiglie del quartiere di Casal Bruciato. A loro l'Ater, che quelle case le ha da 40 anni in gestione da Enasarco, ha recapitato una lettera in cui si comunica che dovranno lasciare casa. Annunciata anche una soluzione alternativa che al momento però ancora non c'è, come ammette Franco Mazzetto, direttore di Ater: "Stiamo cercando di trovare una soluzione, abbiamo una serie di case che ci verranno riconsegnate  in tutta la città dove pensiamo di collocare la metà delle famiglie di Casal Bruciato. L'altra metà invece risulta occupante abusiva, uno status che risolveranno poi con il proprietario degli immobili". I sindacati degli inquilini sono sul piede di guerra e da giorni tengono riunioni con gli inquilini per intraprendere i percorsi di lotta adeguati. Ma andiamo con ordine e raccontiamo quella che è una storia di emergenza abitativa che si trascina da 40 anni.

La lettera dell'Ater alle famiglie di via Casal Bruciato 

"Disdetta del contratto di locazione", è l'oggetto della missiva. "L'Ater del Comune di Roma ha comunicato ad Enasarco la disdetta del rapporto di locazione per l'edificio che comprende l'alloggio a lei attribuito" si legge in una delle lettere ricevute dagli inquilini. Nello stesso documento, dove non viene fatta menzione sulle tempistiche relative alla riappropriazione dell'immobile viene anche specificata "la possibilità di un trasferimento temporaneo presso alloggi che si renderanno disponibili". E anche in questo caso non viene fatto nessun riferimento alla soluzione prospettata. 

Storia di emergenza abitativa

E' una storia, quella di Casal Bruciato che più di altre incarna e racconta l'atavica emergenza abitativa della Capitale. Già perché nel 1974, durante la lotta per la casa a San Basilio, molti occupanti furono collocati qui in via di Casal Bruciato 27. All'epoca l'Iacp (Istituto autonomo case popolari), oggi Ater, ha interloquito con Enasarco e ha preso in affitto questi immobili. Il canone di locazione è stato pagato dalla Regione Lazio per i primi tre anni, poi dall'istituto. E arriviamo ai giorni nostri e alle motivazioni che hanno portato alle lettere di questi giorni. Spiega il direttore Mazzetto: "Per i primi anni si è occupata la Regione di pagare l'affitto. Poi i costi sono ricaduti su di noi. Si consideri che la spesa ammonta a 230mila euro annui a fronte di un guadagno per Ater di 180mila euro e negli anni per noi questo è diventato insostenibile". Un disagio che l'Ater ha denunciato più volte e che ora, complice la crisi delle casse dell'ente, diventa insostenibile: "Abbiamo fatto presente alla Regione in questi 40 anni che per noi non era più possibile pagare. Così abbiamo disdetto il contratto con Enasarco".  
 

Il racconto di Angela che vive qui da 43 anni

"Era il 1974 quando abbiamo messo in atto un'occupazione molto grande nelle case a San Basilio. Ci sono stati giorni di battaglia vera e propria. Addirittura gli autobus non raggiungevano le strade del quartiere ma si fermavano a Ponte Mammolo. C'erano i pali della luce buttati a terra e un andirivieni di carabinieri e cellerini. L'8 settembre poi c'è stato lo sgombero, quel giorno ha perso la vita Fabrizio Ceruso. Dopo questi avvenimenti ci hanno assegnato le case in cui viviamo oggi. Ci hanno fatto un pre-contratto, era un foglio verde e queste dovevano essere "case di parcheggio". Qui avremmo dovuto restare due anni. Ne sono trascorsi 43 e adesso ci vogliono mandare via? Qui sono nati i nostri figli, sono morti i nostri mariti, è qui che abbiamo vissuto tutta la vita. Siamo tutti anziani dove andremo? Sotto i ponti?"

Il sostegno di sindacati e comitati

A sostenere gli inquilini in quella che si annuncia una battaglia per la casa vera e propria sono diverse sigle sindacali: Sicet CISL, Asia e il comitato inquilini Ater con Annamaria Addante. "Non crediamo possibile che Ater riesca a ricollocare gli abitanti di via Casal Bruciato – ha commentato a Roma Today Roberto Pedullà, Sicet CISL – considerate le migliaia di persone che sono in lista di attesa per l'alloggio". Pedullà ha spiegato: "Si creerebbe inoltre un disagio sociale considerato che qui vivono persone molto anziane". Su quanto avverrà nei prossimi giorni: "Abbiamo chiesto un incontro con il commissario Ater e apriremo un dialogo anche con Enasarco per capire cosa ha intenzione di fare con questi immobili". Sulla vicenda anche Annamaria Addante del comitato inquilini Ater: "E' l'Ater il responsabile di tutta questa storia – ha commentato Addante – in queste case gli inquilini avrebbero dovuto rimanere solo due anni, ne sono trascorsi 40, ora che l'Ater si è trovato di fronte ad un problema economico ha disdetto il contratto con Enasarco, una gestione scellerata da parte di un'azienda che dovrebbe essere cancellata e invece ancora esiste". Ha aggiunto: "E' ora che la Regione inizi ad occuparsi seriamente del problema". A seguire la vicenda fin dal principio il sindacato Asia Usb: "Abbiamo incontrato gli inquilini durante un'assemblea - ha spiegato Michelangelo Giglio - nessuno vuole spostarsi e a breve incontreremo l'Ater". E sulla situazione dei pagamenti ha precisato: "Una scala di questi immobili è gestita dal Comune che paga di affitto a Enasarco 330 euro al mese per ogni appartamento. L'Ater ne paga invece, per le cinque scale che gestisce, 1.050 euro ad appartamento: una truffa". 

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