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Venerdì, 19 Aprile 2024
San Giovanni San Giovanni / Via Lavinio

San Giovanni, la “killer dei gatti” è tornata a casa. Animalisti sul piede di guerra

Smentito lo sgombero, s'invocano i servizi sociali

Lo sgombero non c'è mai stato. La donna che viveva nell'appartamento di via Lavinio, è tornata nella propria abitazione. La stessa dove, lo scorso giugno, erano state rinvenute tonnellate di rifiuti e diversi felini morti. Alcuni, addirittura mummificati.

Anni di lassismo 

Durissima la presa di posizione assunta dalle varie associazioni animaliste. Per LAV,  LEAL, ENPA,  LNDC e la onlus ANIMALISTI ITALIANI , “non c’è stato nessuno sgombero e la signora è rientrata già nel suo appartamento. Questa non si chiama vittoria”.  L'affondo verso l'amministrazione, non lascia spazio a franintendimenti. “Dalle istituzioni locali stiamo assistendo soltanto a dichiarazioni di circostanza e a bieche strumentalizzazioni comunicative per cercare di recuperare all’enorme danno di immagine provocato da anni di lassismo e di latitanza”.

La strada da intraprendere

Secondo le associazioni animaliste, c“le Istituzioni, anziché venerarsi reciprocamente, avrebbero dovuto affidare questa persona, già da tempo, alle cure del Dipartimento di Salute Mentale e agli assistenti sociali, così da garantire a lei la giusta assistenza e agli altri condomini e abitanti del quartiere, la meritata igiene e sicurezza personale”. Questa era l'unica strada che, secondo queste associazioni, avrebbe consentito di risolvere il problema. Tuttavia "fino ad ora lo stesso Dipartimento ha palesato un'indifferenza quasi paradossale”. In questo situazione l'intervento che si è svolto il 12 dicembre, nonostante il dispiegamento di risorse, non è stato sufficiente a risolvere la questione. “La signora – sottolineano le associazioni – è di nuovo libera di accumulare oggetti e animali, senza il benché minimo controllo da parte degli enti preposti”.

Le responsabilità in campo

Dalle critiche di lassismo, si smarca però Municipio “Quello che possiamo noi possiamo fare, quando ci fanno entrare, è solo  rimuovere i rifiuti ed effettuare la pulizia dell'appartamento. Ed è quanto abbiamo fatto la scorsa settimana, grazie all'ordinanza del Sindaco e dalla Procura. In quell'occasione - ha spiegato la presidente municipale Monica Lozzi - erano presenti anche le assistenti sociali. Poi, quando verso le 13.10 la signora ha fatto ritorno a casa, la ASL non ha ritenuto di dover effettuare un trattamento sanitario obbligatorio”. Il rischio che l'appartamento possa tornare a trasformarsi in un deposito di rifiuti ed in una sorta di lager per gatti, è dunque sempre possibile. “Ho personalmente scritto al giudice tutelare che è l'unico che possa interdire una persona. Gli ho chiesto un incontro urgente, perché servirebbe avviare un percorso finalizzato ad assegnare un tutore a questa persona. Il lassismo quindi, non è certo di questa amministrazione che si è attivata con i mezzi a sua disposizione”.  In assenza d'interventi mirati, resta alta la guardia dei residenti di via Lavinio, preoccupati per la salute dei gatti e per il cattivo odore che dall'appartamento spesso si avverte.

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