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Appio Latino Appio Latino / Largo Pietro Tacchi Venturi

Parco della Caffarella aggredito dai vandali: celtiche e bestemmie sulla Cisterna Ninfeo

Deturpata una delle cinque cisterne romane della Caffarella

Imbrattata la Cisterna Ninfeo della Caffarella. Croci celtiche, oscenità e bestemmie hanno fatto la loro comparsa su uno dei monumenti che impreziosiscono il polmone verde dell'Appio Latino. Una brutta sorpresa, rinvenuta dall'Ente Parco nella giornata di venerdì 20 ottobre.

Un monumento appena restaurato

Le scritte hanno danneggiato un manufatto che, ha ricordato l'Ente Parco, "era stato appena restaurato nell'ambito del POR 2007-2013 ed era stato oggetto di cura di un gruppo di volontari dell'American Express guidati da Romaltruista". Si tratta del monumento che si trova nella valle sottostante l'ingresso di largo Tacchi Venturi, a pochi metri dall'area giochi. Nonostante il danno riportato, l'ipotesi di proteggere i monumenti ricorrendo a delle recinzioni, è stata sonoramente bocciata. E non solo dall'Ente Parco.

Guai a mettere delle recinzioni

"E' vero, è stata danneggiata una delle cinque cisterne romane presenti nella vallata – spiega Roberto Federici, dell'Associazione parco della Caffarella – di notte alcuni ragazzini si sono introdotti  nel parco ed hanno scarabocchiato il retro di uno dei monumenti di epoca romana. Se ci avessero provato di giorno, non ci sarebbero mai riusciti: chi frequenta il parco ne è anche un suo severo custode ed infatti la bellezza della Caffarella è la sua piena fruibilità. Guai a mettere delle recinzioni".

Migliorare la fruzione

Prova di questo diffuso senso di responsabilità, è stata fornita anche domenica 22. Decine di volontari si sono infatti dedicati a bonificare l'alveo del fiume Almone. A fine mattinata, poco prima che un rovescio temporalesco si abbattesse sulla città, erano state raccolte tonnellate di rifiuti solidi.  "Sono stati riempiti 5 pick up mandati dall'Ente Parco". Una sinergia incredibile che ha permesso di ripulire "il fiume sacro" in difesa del quale i cittadini si stanno battendo. E non è l'unica iniziativa che, il Comitato, sta portando avanti per migliorare la fruizione del parco. Ci sono ben 11 ettari di Caffarella, già espopriati ma lasciati in detenzione precaria ai loro ex proprietari, di cui si sta chiedendo l'annessione. Consentirebbero di allargare in maniera cospicua il parco, recuperando aree  che finora sono rimaste chiuse al pubblico. 

Caffarella: la cisterna romana imbrattata /Foto Parco Regionale dell'Appia Antica

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