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San Giovanni non dimentica Rita Atria, la diciassettenne che sfidò la mafia

A 24 anni dalla sua morte, il territorio ricorda la figura di Rita Atria, la collaboratrice di giustizia di Partanna che si tolse la vita dopo la strade di via d'Amelio

Non è stata dimenticata Rita Atria. Anche quest’anno la scomparsa della coraggiosa adolescente trapanese, sarà commemorata dal territorio. A mantenere accesa la fiaccola del ricordo, stanno provvedendo il presidio locale di Libera, l’Anpi della sezione Appio San Giovanni e l’associazione “I Lazzaroni” . Da loro parte l’ invito alla cittadinanza a partecipare “ad un momento di Memoria ed impegno, per mantenere vivo il ricordo di una coraggiosa testimone di giustizia, donna e purtroppo vittima innocente delle mafie: Rita Atria”.

L'INIZIATIVA - Con il patrocinio del Municipio VII è stato organizzato un sit-in in via Amelia 23 dove, tra le 18 e le 21, saranno letti alcuni scritti della giovane “e si susseguiranno degli interventi  fanno sapere gli organizzatori – con lo scopo di conservare e diffondere un pezzo vitale di quel patrimonio culturale che appartiene a tutti noi”.  

LA VICENDA UMANA - La storia di Rita è quella di una giovane ma coraggiosa donna, che ha saputo ribellarsi alla cornice di sangue ed omertà che caratterizzava la sua terra. Dove dapprima il padre Vito, e poi l’amato fratello Nicola, caddero vittime del regolamento di conti tra le famiglie del territorio. Fu allora, nel novembre del 1991, che Rita decise di seguire le orme della cognata Piera Aiello, iniziando a collaborare con la giustizia. Aveva solo 17 anni quando intraprese quella coraggiosa e decisiva scelta, che la portò ad incontrare Paolo Borsellino. Dopo la morte del giudice però, Rita deve aver sentito la terra mancare sotto i piedi. Una settimana dopo la strage di via d’Amelio, la drammatica decisione di togliersi la vita. Era il 26 luglio del 1992.
 

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