Appio Latino: le "romanelle" resistono un mese
Abbiamo controllato la sistemazione del manto stradale, che aveva ceduto dopo le piogge di fine gennaio. Laddove si era provveduto con delle “toppe”, l’asfalto ha nuovamente ceduto. Come a Piazza Zama ed a via Latina
Quanto durano le “toppe” d’asfalto, la celebri romanelle che ovunque tappezzano il manto stradale capitolino? La domanda è di tipo retorico, giacchè l’esperienza ci consegna drammaticamente la risposta. Ed è una risposta che non si modifica a seconda delle latitudini cittadine. E’ sempre la stessa.
I ROVESCI TEMPORALESCHI - Le forti piogge di fine gennaio, avevano messo a dura prova il manto stradale un po’ dovunque. Il Municipio VII, ovviamente, non aveva fatto eccezione ed a macchia di leopardo, in un territorio che soffre la presenza di cave e tufaie, si erano aperte delle buche. Apprezzabile però era stata la solerzia con la quale molte di queste erano state prontamente otturate. Riapertesi di nuovo, erano state repentinamente sistemate. Com’è avvenuto a piazza Zama il 4 febbraio scorso, dove una pattuglia della Polizia Locale ha presidiato per un’intera mattinata l’angolo con via Siria. Dove una buca è stata rattoppata.
I CONTINUI RATTOPPI - Qual è la situazione a distanza di un mese? Facile. Siamo di nuovo punto e a capo. Anzi, sembra quasi peggiorata. Ma non soltanto a piazza Zama. Basta percorrere meno di cento metri, costeggiando la ferrovia che scorre parallela a via Vescia. E raggiungere via Latina dove le romanelle hanno già abbondantemente ceduto. E l’asfalto si è sgretolato come neve al sole. Morale, tutto da rifare. E poi da rifare ancora. All’infinito.