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Appio Latino Appio Latino / Piazza dell'Alberone

Appio Latino, quattro alberelli per un alberone: un risultato in controtendenza

L'arrivo di quattro lecci, in sostituzione dell'alberone che dava il nome al quartiere, secondo alcuni ha risvolti positivi. La consigliera del I municipio Natalie Naim: "Il fatto che siano più giovani è un bene, potranno adattarsi. E poi è in controtendenza: a Roma perdiamo 2000 alberi l'anno"

Quattro alberelli al posto di un alberone. Sembra potersi riassumere così, la vicenda che ha portato alla sostituzione del vecchio leccio dell'Appio Latino. I nuovi arrivati sono decisamente più giovani, e dunque più esili. Forse troppo, per quei residenti che ne hanno sarcasticamente commentato le dimensioni. Al di là di numeri e  volumi, vanno però fatte anche altre considerazioni.

UN RISULTATO POSITIVO - "Roma è una città in cui difficilmente vengono ripiantati gli alberi – ci fa notare la Consigliera Natalie Naim, eletta nel Municipio I – dunque la notizia della piantumazione dei quattro alberi,  riferitami dai tecnici dell'Ufficio Alberate del Servizio Giardini, è senz'altro positiva". Per quanto riguarda le dimensioni, la Consigliera del Centro Storico ci spiega che  "era giusto piantare un albero più giovane. Quello che c'era prima, ha subito un trauma fortissimo, dovuto allo spostamento dal contesto originario. Trapiantato in un habitat contesto diverso, tra il traffico e il cemento, non ce l'ha fatta. Questo invece, essendo più giovane, ha molte più chanche".

IL VERDE IN DIFETTO - In generale comunque "ribadisco il fatto che sia positivo aver piantumato questi quattro alberi. Roma in un anno, solo nelle aree pubbliche, perde circa 2000 alberi, che poi non vengono mai sostituiti. Per non parlare di quello che succede nelle aree private. Da anni siamo in attesa di un regolamento per il verde, in assenza del quale, i privati  possono abbattere  anche senza chiederne i permessi. E così facendo – conclude Natalie Naim – perdiamo migliaia di essenza arboree".
 

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