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Giovedì, 25 Aprile 2024
RomaNord Tor di Quinto / Via del Foro Italico

Parco verde, Tevere navigabile e recupero del Foro Italico: Roma Nord verso le Olimpiadi 2024

La Capitale dovrà ripartire dal 1960 recuperando gli impianti esistenti. Parigi la concorrente più temibile, Pancalli: "Opportunità per la Città, non sarà gara semplice ma ce la giocheremo"

Roma sogna le Olimpiadi 2024. "Una grande opportunità per la Città purché vissute e interpretate in un certo modo" - ha sottolineato Luca Pancalli, vicepresidente del Comitato Olimpico promotore, che ieri pomeriggio è intervenuto nel Municipio XV per incontrare le realtà sportive e associazionistiche del territorio.

Una zona di Roma che ai Giochi potrebbe dare tanto ricevendo altrettanto. Sarà infatti Roma Nord - insieme a Tor Vergata, dove sorgerà il villaggio olimpico e alla Nuova Fiera di Roma, i cui padiglioni verranno recuperati per lo svolgimento di molte discipline - uno dei tre cluster olimpici della Capitale.

PARCO VERDE - Tra Flaminia e Salaria, porte di ingresso nella Roma dei Giochi, sarà infatti realizzato un parco verde: un'opera che è già inserita all'interno del dossier di Roma 2024 e che prevede l'intensa bonifica e il recupero delle aree intorno alla pista ciclabile oggi degradate e sprofondate in un vero e proprio stato di abbandono. L'idea è anche quella di rendere il Tevere navigabile almeno fino a Ponte Milvio dotandolo di approdi, percorsi ciclopedonali e ponti. 

FORO ITALICO - Ma a Roma Nord, e non poteva essere altrimenti, si concentreranno pure molte delle gare più affascinanti di queste Olimpiadi per cui la Città Eterna è candidata: le discipline acquatiche, con addirittura la pallanuoto prevista al centrale del Tennis, si disputeranno tutte intorno allo Stadio del Nuoto. Sarà pienamente utilizzato poi anche l'Olimpico con il vicino Stadio dei Marmi ad essere sede di allenamento per gli atleti. Da rimettere a nuovo dunque anche tutto il complesso del Foro Italico puntando al recupero e alla valorizzazione di quel patrimonio storico e culturale ad oggi fatto di intonaco crepato, cornicioni sbeccati e mosaici che saltano. 

STADIO FLAMINIO - Impensabile poi lasciare lo Stadio Flaminio nelle condizioni in cui versa attualmente: una sorta di rudere fagocitato da erbacce e incuria abbandonato ad un destino incerto. Una sorte che tuttavia potrebbe invece cambiare qualora ci fosse la certezza delle Olimpiadi: in quel caso l'impianto verrebbe preso in affidamento proprio dal CIO per utilizzarlo probabilmente per il Rugby a 7 o per alcune discipline equestri. Dopodiché, ma questa è un'altra storia, spetterà comunque alle istituzioni cittadine dare un futuro degno al secondo, affascinante e storico, stadio di Roma. 

MEDIA CENTER - In quel di Roma Nord - forse proprio nei dintorni degli studi Rai di Saxa Rubra  - vicini al Foro Italico e facilmente raggiungibili dal GRA potrebbe concentrarsi pure il Media Center olimpico nel quale, secondo le prime stime, potrebbero arrivare oltre 12mila addetti. 
Insomma, qualora Roma dovesse essere scelta come sede dei Giochi 2024, si punterà al recupero dell'esistente: "Questa sarà un'occasione per il mondo dello sport. Partiremo dagli impianti, circa il 70%, che già esistono. Roma - ha detto Pancalli - ripartirà dal 1960 sfruttando quel costruito che ad oggi è ancora utilizzabile". 

Un'Olimpiade dunque dove gli sprechi saranno banditi: quasi tutto sarà smontabile, di nuovo e definitivo solo quegli impianti per i quali si avrà una previsione certa di sostenibilità economico finanziaria. Olimpiadi e soprattutto Paralimpiadi saranno l'occasione - qualora Roma non ci arrivi prima - per rendere la città ricettiva e accessibile a tutti anche in vista del Giubileo ordinario del 2025. 

Un appuntamento, quello con i Giochi, al quale il Comitato Olimpico vuole arrivare attraverso il confronto con cittadini e realtà territoriali affinché niente risulti calato dall'alto o imposto. Un ruolo importante avranno le associazioni sportive romane e le scuole che saranno coinvolte in numerosi progetti. 

Roma dovrà vedersela con Los Angeles, Amburgo, Budapest e Parigi con la capitale francese a rappresentare forse l'unica temibile rivale: "Non sarà una gara semplice - ha concluso Pancalli - ma ce la giocheremo fino alla fine". Settembre 2017, a Lima, la decisione. 


 

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