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Mercoledì, 17 Aprile 2024
Grottarossa Grottarossa / Via Flaminia, 988

Cinquanta migranti in via Flaminia: “Ennesimo ghetto per profughi”

I richiedenti asilo arrivati all'Hotel Point a qualche centinaia di metri dalla sede del Municipio XV. Fratelli d'Italia "Ancora una volta si impone accoglienza forzata in zone periferiche in sofferenza"

Cinquanta richiedenti asilo ospitati presso l’Hotel Point di via Flaminia 988, a poche centinaia di metri dalla sede del Municipio XV. A darne notizia Fratelli d’Italia con il responsabile Enti Locali di Roma Capitale, Federico Rocca, quello del Dipartimento immigrazione di Roma Capitale, Giorgio Mori e il capogruppo in Quindicesimo, Giuseppe Calendino.

I tre esponenti del centrodestra romano, allertati da residenti e commercianti, si sono recati sul posto per riscontrare le voci che si erano diffuse nel quartiere scoprendo come l’intera struttura alberghiera fosse stata destinata ai migranti, perlopiù nigeriani, che probabilmente risiederanno li fino alla fine dell’estate “in questo albergo – dicono -  di cui sarebbe interessante conoscere il proprietario/gestore tanto fortunato da essere scelto dalla Prefettura per questo investimento”.

Duro il commento nei confronti dell’amministrazione alla quale Fratelli d’Italia rimprovera il fatto di non aver interpellato i cittadini subendo e facendo pesare su questi ultimi l’ennesima scelta calata dall’alto: “Mentre il Presidente del Municipio XV Torquati e il vicesindaco Nieri dichiaravano di confrontarsi con la cittadinanza sui temi delle periferie, sbandierando la trasparenza delle loro scelte, erano passate meno di 24 ore da quando, nottetempo senza informare alcuno, erano stati collocati i richiedenti protezione internazione a meno di cento metri da via Flaminia 872 sede dell’incontro pubblico” – sottolineano Rocca, Mori e Calendino parlando di una “vera e propria beffa” per gli abitanti del territorio.

“Intere aree della città con forti problemi di urbanizzazione o comunque di controllo, vengono trasformate improvvisamente in ghetti di profughi che, come pacchi postali, vengono catapultati nel territorio romano imponendo in modo forzato un’accoglienza che purtroppo la città non è in questo momento in grado di sopportare, ma che, come noto, è un vero e proprio business per pochi. Tutto questo – proseguono da Fratelli d’Italia - mentre molti italiani e romani vivono ormai sotto i ponti o nelle roulotte di fortuna donate dai privati o rese disponibili dai parroci”.

Parole di critica poi anche per il Prefetto Gabrielli le cui politiche in tema di accoglienza sono state definite “dilettantesche, miopi e superficiali”.
A preoccupare il contesto scelto per accogliere i migranti “totalmente inadeguato, a causa della mancanza di sufficiente illuminazione che – sostengono - può provocare tragedie come è avvenuto a pochi metri con l’omicidio di Giovanna Reggiani,  ma anche per le modalità di scelta, di concertazione e di comunicazione, praticamente inesistenti”.
“Se – concludono fortemente polemici Calendino, Mori e Rocca - il vicesindaco e il Presidente, al momento dell’assemblea del 2 luglio non avessero saputo nulla, allora sarebbero dei perfetti incapaci, ma se invece lo sapevano, sono ancora più colpevoli per averne omesso la comunicazione ai comitati e ai cittadini”.

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