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Grottarossa Cassia / Via Veientana, 78

Cucciolo col cranio sfondato nel cassonetto: a Grottarossa esplode la rabbia

L'episodio in via Veientana, il corpo straziato gettato nella pattumiera in mezzo ai rifiuti. Dito puntato sugli indigenti del Papacci: "Occorre ripristinare legalità e sicurezza"

La zampetta penzoloni fuori dalla pattumiera, il corpo straziato - "cranio sfondato", sosterrà la veterinaria intervenuta con una cittadina per ridare dignità a quel corpicino - tra i sacchetti dell'immondizia dai quali traboccano gli avanzi delle festività natalizie: una scena tanto raccapricciante quanto toccante che ha commosso l'intero quartiere di Grottarossa che, attraverso i social, ha seguito per giorni le sorti di quel cagnolino.

Un piccolo nero e bianco che - tra la ricerca di un padrone e gli occhi profondi - in attesa di un'adozione reale era divenuto il cucciolo "virtualmente" adottivo del gruppo Facebook "Sei della Cassia se..". 

Purtroppo il cagnolino però non ha fatto in tempo a conoscere la sua nuova famiglia: di proprietà di alcuni indigenti, "sbandati" - li definiscono nel quartiere, che frequentano il Parco della Pace, è stato rinvenuto straziato e gettato nel cassonetto come un rifiuto. Senza umanità. In tanti sembrano aver assistito alla sua triste sorte, nessuno però vuole parlare. 

Sui social si rincorrono ricostruzioni, ipotesi e sentito dire. Secondo una testimonianza, resa in forma anonima, sembrerebbe infatti che il cucciolo sia stato duramente maltrattato dal suo proprietario e che, probabilmente spaventato, sia corso in mezzo alla strada: qui l'investimento accidentale da parte di un'auto con l'uomo, "uno degli stranieri che bivacca nel Papacci", a rimuovere il corpo dall'asfalto gettandolo nella pattumiera senza curarsi delle reali condizioni del cucciolo per il quale probabilmente però non ci sarebbe stato nulla da fare. Pochi minuti dopo l'accaduto infatti due donne hanno constatato la tragica morte di quel cagnolino a cui tutta Grottarossa si era affezionata. 

Un quartiere che "in assenza di giustizia", ora chiede vendetta. E' tanta la rabbia in via Veientana, tanto lo sconforto per non aver potuto far nulla per salvare quel cucciolo. Una storia che riapre il dibattito e le feroci critiche sullo stato del Parco Papacci: una volta oasi di Roma Nord e oggi ritrovo per sbandati e area verde lasciata a incuria e abbandono. 

Il Parco della Pace tra incuria e abbandono/ foto: Zotta

Per verificare lo stato del Parco di Grottarossa e per sottrarre eventualmente altri cagnolini dalla stessa tragica sorte di quella toccata al piccolo nero e bianco, ieri alcuni residenti della zona e la consigliera del M5s in Municipio XV, Teresa Zotta, hanno effettuato un sopralluogo. 

"L’intervento mirava a sottrarre a eventuale analogo destino altri cuccioli che spesso sono utilizzati come merce di scambio o uccisi per il solo gusto di dimostrare quanto si è forti" - ha scritto a margine l'esponente pentastellata facendo del Papacci un quadro davvero desolante.

"Abbiamo pattugliato l’intero parco fin nella parte bassa mentre il degrado appariva sempre più evidente man mano che si scendeva. In un anfratto un ricovero di fortuna una persona di una certa età seduta in attesa di qualcosa o di qualcuno; poi, più giù, cumuli di bottiglie, sacchi della spazzatura, mucchi di mondezza. Perfino uno scooter in bella mostra sotto l’occhio vigile di qualche telecamera" - riporta Zotta. 

Baraccopoli nel Parco Papacci/foto: MT Zotta

Nascosto tra i canneti poi i visitatori hanno rinvenuto anche una baracca con le canne a fare da pareti: "Dentro i segni della disperazione".  
"Siamo andati a cercare cuccioli da strappare all’inferno e nell’inferno abbiamo trovato segni di vita umana con una cuccia e due ciotole per allevare i propri divertimenti. Siamo risaliti verso via di Grottarossa, verso la 'civiltà' dove la vita per qualcuno si 'vive' all’interno di una roulotte" - conclude il suo resoconto Zotta, ringraziando i cittadini presenti, i volontari. le guardie zoofile e i medici presenti, Maria Tarabbo. e Anna Maria Forenza.

La richiesta, ed è quella dell'intero quartiere ancora scosso per l'accaduto, è che nel Parco Papacci vengano ripristinate sicurezza e legalità: non si esclude la richiesta formale di vigilanza per arginare violenza, degrado e incuria di cui la zona sembra essere davvero stufa.  

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