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Fleming Tor di Quinto / Corso di Francia

Ponte Flaminio, dagli antichi fasti al declino: "Ferri corrosi e degrado notevole"

Da consolidare il ponte di collegamento tra Flaminio, Fleming e Cassia: l'allarme lanciato dai tecnici del SIMU

A Roma Nord non solo il viadotto di Corso Francia tra i "sorvegliati speciali" del Campidoglio all'indomani della tragedia del ponte Morandi di Genova: a dover essere rimesso in sesto, e anche con una certa fretta, c'è pure Ponte Flaminio, quello che collega le due sponde del Tevere tra il Lungotevere Acquacetosa e viale Tor di Quinto. 

Ponte Flaminio: dagli antichi fasti al declino

Lungo 350 metri, largo circa 42, sette arcate in tutto con quella centrale che attraversa il fiume Tevere: Ponte Flaminio è il principale collegamento veicolare tra il quartiere Flaminio e le zone di Cassia e Collina Fleming. Fu fortemente voluto da Benito Mussolini. 

Realizzato  dall’architetto Armando Brasini, in collaborazione con l’ingegnere Aristide Giannelli, è stato pensato come uno scenografico ingresso monumentale alla città per il traffico proveniente dalle grandi consolari del nord: la Cassia e la Flaminia, sostituendo allo scopo l’antico Ponte Milvio.

Collegamento nevralgico di Roma Nord

La struttura portante è realizzata in cemento armato, il rivestimento esterno con lastre di travertino. Lungo le carreggiate l'impianto scenografico, seppur ridotto rispetto al progetto iniziale, che avrebbe dovuto “eternare i fasti fascisti sotto la denominazione di ponte XXVIII ottobre”, data della marcia su Roma: torri marmoree che sorreggono lampioni, 15 cippi in travertino, con le distanze delle località raggiunte dalle vie Cassia e Flaminia, alcune fontane e quattro sculture rappresentanti la lupa di Roma e l’aquila imperiale.

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Corrosione e degrado: Ponte Flaminio da consolidare

Il bianco lucente originario è da tempo sparito sotto i colpi dello smog e dei vandali, ma è l'interno del Ponte Flaminio a preoccupare: tanto ammalorato da richiedere un intervento immediato. Un logorio che si trascina da anni: già sottolineato nelle relazioni tecniche del 2006-2007. Poco incisivi sulla struttura i lavori eseguiti tra il 2011 e il 2013, così oggi a lanciare l'allarme sono i tecnici del Dipartimento SIMU.  

"I sopralluoghi effettuati hanno rivelato un notevole stato di degrado della strutture (soletta, travi e pilastri) costituenti il ponte. Il degrado è testimoniato da estese zone prive di copriferro e dalle armature, che di conseguenza risultano scoperte, corrose. Il grado di corrosione è piuttosto avanzato al punto tale che alcune barre di armatura risultano interrotte" - scrive l'architetto Caludio Luzi a pagina 15 della sua relazione consultabile sul sito di Roma Capitale. 

"L’interno del ponte, oggi, è sicuramente un ambiente favorevole al rapido progredire della corrosione" che, si apprende dal documento, "interessa le staffe e i ferri d’intradosso sia delle travi che della soletta d’impalcato. Sono altresì interessati le armature dei pilastri nelle due zone di estremità".

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Lavori su Ponte Flaminio

Per il Flaminio dunque urgono interventi di ripristino strutturali su pilastri, impalcato e travi sebbene, fortunatamente, non tutto il ponte appaia nelle medesime pessime condizioni. 

La gara, secondo quanto anticipato da La Repubblica, sarebbe già partita. Almeno un anno, per le varie fasi del progetto, quanto bisognerà attendere per il risanamento di Ponte Flaminio: comunque "continuamente monitorato". 
 

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