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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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L'odissea di Via Gradoli: "I media se ne vanno, il degrado rimane"

Quattro anni di polemiche e la "questione di via Gradoli" resta ancora una piaga. I residenti tornano a farsi sentire: "Basta con i silenzi da parte dell'amministrazione"

Abusivismo abitativo e condotte illecite associate. Sono queste le motivazioni che ancora una volta hanno spinto i residenti della famosa via romana a scendere in campo. Nulla di nuovo, del resto, visto che da anni ormai continua la lotta per "il ritorno alla legalità" in questo angolo della Cassia che nel lontano 2009 fu l'epicentro dello scandalo che coinvolse l'ex presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo.

"E’ vero" spiega in un comunicato il Comitato dei residenti, "che la via al momento risulta 'detransizzata', essendosi allontanato, nel corso della scorsa estate, anche l’ultimo travestito residente al civico 35 (altra storica roccaforte dei 'servizi', oltre al 96, 65 e 75)". Questione risolta, si potrebbe pensare, se non fosse che "il nodo strutturale dell’abusivismo abitativo e di tutte le condotte illecite associate rimane sostanzialmente invariato rispetto al 10 ottobre 2010, data di esecuzione dell’ordinanza di sgombero emessa nel novembre del 2007". A peggiorare ulteriormente la situazione la cessazione dell'interesse da parte dei media che, in seguito allo sgombero, hanno spento le luci su un caso che purtroppo continua ancora oggi a indignare.

Nonostante le numerose azioni legali minacciate dai residenti, "intere famiglie di stranieri, prevalentemente extracomunitari" spiega il comunicato, "continuano a dimorare in magazzini e cantine interrate e i locatori continuano impunemente a trarre profitto dalla loro abietta speculazione". Così, "in assenza di risposte concrete da parte della precedente giunta capitolina in termini di atti amministrativi mirati alla rimozione dell’odioso fenomeno speculativo e volti alla riqualificazione urbanistica della strada, il Comitato si è visto costretto a presentare il 3 aprile u.s. una denuncia presso la Procura della Repubblica per omissione di atti d’ufficio".

Decisi a porre fine a questa odissea, i residenti sono tornati alla carica decidendo di "rappresentare l’intera questione alla nuova amministrazione, sia municipale che comunale, senza avere riscontro alcuno, se si esclude una comunicazione da parte dell’assessorato alla Trasformazione Urbana che ci segnala la revoca da parte dell’Ufficio Condono Edilizio di due certificati di agibilità indebitamente rilasciati a due cantine, rispettivamente al civico 35 e 65.

"Lo stesso U.C.E. ci aveva comunicato che sono queste le uniche unità, di quelle già oggetto di ripetuti sopralluoghi, per le quali 'ha provveduto, nel tempo, al rilascio del certificato di agibilità in sanatoria'. E per tutte le altre unità per le quali la ASL RM/E 'ha segnalato l’assenza ovvero il decadimento delle condizioni di igiene, salubrità e sicurezza'"?

In ultima istanza, "abbiamo chiesto di esporre una sola valida motivazione che giustifichi il perdurante uso abitativo degli immobili in oggetto: siamo ancora in attesa di risposta, e crediamo che difficilmente arriverà".

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