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Via Gradoli scrive a Tronca: "Stop agibilità agli scantinati della vergogna"

Il Comitato che da anni si batte per il ripristino di legalità e vivibilità della strada scrive al Commissario Tronca

Cantine adibite ad appartamenti, veri e propri loculi - dai 12 ai 15 metri quadri - in cui dimorano più persone e addirittura famiglie, allacci fognari e servizi degni di tale nome inesistenti con le bombole del gas a minare tranquillità e sicurezza della zona. Nulla negli anni sembra essere cambiato in via Gradoli, traversa della Cassia - dal covo delle BR agli scandali sessuali - più volte balzata agli onori della cronaca. 

Sotto i condomini, una volta perla residenziale di Roma Nord, un vero e proprio mondo sommerso fatto di illegalità, abusivismo e insicurezza. Qui da anni a battersi per il ripristino di decoro, decenza e soprattutto legalità è il Comitato di via Gradoli che, scagliandosi contro "l'inaccettabile e incomprensibile ritardo e inerzia dell'Amministrazione Municipale e Capitolina", chiede adesso al Commissario Tronca di intervenire e adottare le misure necessarie a contrastare le perduranti forme di abusivismo e speculazione. 

I residenti chiedono infatti al Prefetto venuto da Milano di proseguire il lavoro iniziato dall'ex Assessore alla legalità Alfonso Sabella "che - dicono - evidentemente causa le plurime e straordinarie incombenze assegnategli non ha potuto concretare l’onere". 

Da via Gradoli la richiesta è quella di dare innanzitutto corso al procedimento mirato all’emanazione dell’ordinanza di inabitabilità e sgombero "disperso, dal luglio 2012, nel porto delle nebbie del Dipartimento Politiche Sociali, Sussidiarietà e Salute" e di proseguire nell’opera, "timidamente intrapresa", di revoca, con provvedimento in autotutela, dei certificati di agibilità, delle concessioni in sanatoria e dei condoni rilasciati "su dichiarazioni palesemente mendaci". 

Situazioni, queste, già sotto la lente del tavolo per l'ordine e la sicurezza del Municipio XV. Su via Gradoli, la relazione esposta in via Flaminia 872 parla infatti di controlli costanti da parte delle Forze dell'Ordine e delle richieste, già pendenti, di annullamento, in via di autotutela, di alcuni certificati di abitabilità.

Ma a via Gradoli, sostengono i residenti, bisogna intervenire ed è necessario che tutto sia affrontato e risolto in fretta: "Prima - dicono - che la 'politica romana' torni ad ammorbare  con la sua maleodorante cappai i cieli della Capitale". 
 

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