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Cassia La Storta / Via Barbarano Romano

Materassi, scatolame e suppellettili: nel parco di Veio ancora una baraccopoli

Il manufatto nel cuore dell'area verde di via Barbarano Romano utilizzato dagli indigenti come dormitorio: intorno erba incolta, rifiuti e arredi logori. Mocci: "Si intervenga con urgenza"

Transenne all'entrata, nella strada che porta all'ingresso una rete e un vecchio televisore abbandonati: non va meglio poi all'interno del Parco, quello di via Barbarano Romano, dove erba incolta e arredi consunti la fanno da padroni. 

Nulla di eclatante, visto lo stato in cui versano le aree verdi della Capitale, se non fosse che in questi oltre 6mila metri quadri della Cassia la piccola costruzione in muratura è di fatto divenuta ricovero per indigenti e disperati. 

Parco di via Barbarano romano: incuria e abbandono/ foto: Mocci

All'interno giacigli di fortuna, cartoni, trapunte, taniche d'acqua e una tavola apparecchiata: "Un manufatto lasciato all’incuria più totale, accessibile e fruibile da chiunque e che recentemente è stato covo di sbandati" - denuncia il consigliere del Municipio XV, Giuseppe Mocci, segnalando pure sfalci d’erba, potature, rifiuti e vetri rotti abbandonati, con l’aggiunta di un pergolato in legno completamente divelto e pericolante.

"Sono diversi mesi che alcuni residenti della Cassia denunciano al XV Municipio lo stato di abbandono in cui versa il parco pubblico sito in Via Barbarano Romano: unica area verde attrezzata presente in questa zona situata in un'area di pregio ambientale all’interno del Parco Regionale di Veio, tra la Via Cassia e il Grande Raccordo Anulare" - prosegue l'esponente del centrodestra di via Flaminia 872 sottolineando come, nonostante le continue richieste fatte dai cittadini all’amministrazione municipale per bonificare il manufatto e renderlo inaccessibile, ad oggi nulla sia stato fatto.

"Sono passati diversi mesi dalle prime segnalazioni e nonostante ciò la sporcizia è aumentata ed il pericolo per i residenti è sempre più presente. Non è più possibile continuare ad aspettare" - incalza Mocci chiedendo bonifica immediata del fabbricato e la totale chiusura della struttura alle persone non autorizzate "al fine - dice - di evitare spiacevoli problemi ai cittadini che fruiscono del parco".  
 

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