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Cassia Cassia / Via Cassia, 560

A San Godenzo lo stabile occupato fa paura: "Sgombero per sicurezza quartiere"

Blitz di Casapound nel Consiglio del Municipio XV: "A due mesi da promessa sgombero nulla si è mosso, basta bugie a 5 stelle"

"Basta bugie a 5 Stelle. Sgomberate il palazzo a via di San Godenzo" - questo il grande striscione che ha aperto il blitz dei militanti di Casapound nel corso del Consiglio del Municipio XV.

Era infatti appena stata aperta la seduta quando una ventina di esponenti del movimento di via Napoleone III hanno fatto irruzione in via Flaminia 872 per riaccendere i riflettori sullo stabile di via Cassia 560: una vera e propria 'favela' nel cuore di San Godenzo, un palazzo occupato e fatiscente  di fronte a finestre ed aule della scuola e accanto alle palazzine residenziali della Cassia. 

E sono proprio i residenti della zona a segnalare quotidianamente stati di rischio e pericolo oltre a condizioni igieniche e sanitarie che li dentro non devono davvero essere delle migliori. Da via San Godenzo continuo il via vai di indigenti che al civico 560 di via Cassia hanno trovato un tetto tra calcinacci, sporcizia e pericoli. Panni stesi e fuochi indicano la presenza, non sempre discreta, degli occupanti con i roghi e la probabile presenza di bombole del gas a preoccupare il vicinato. 

"In quella zona il degrado aumenta, i furti che non colleghiamo direttamente agli occupanti di quello stabile pure così come i rischi per la presenza di sacche di sconosciuti che vivono nel degrado e nel bel mezzo del nostro quartiere" - ha detto Ivana Perina, nel 2013 candidata presidente di Casapound nel Municipio XV nel corso del suo intervento dagli scranni dedicati al pubblico.

Condizioni che allarmano i cittadini e sulle quali Casapound, già presente con un sit al 560 di via Cassia, chiede risposte che siano più concrete rispetto a quell'atto che nel dicembre scorso impegnava gli organismi competenti allo "a sgomberare, nel rispetto della dignità umana, ricollocare gli occupanti del manufatto e mettere in sicurezza il fabbricato per garantire il ripristino di corrette condizioni igieniche e di sicurezza dell'area, considerato anche che il suddetto fabbricato affaccia sul plesso scolastico di via di S.Godenzo". Un documento a quasi due mesi dall'approvazione rimasto lettera morta. 

"Ogni giorno nuovi sgomberi per famiglie italiane in stato di grave emergenza abitativa eseguiti dalla nuova giunta capitolina, ogni giorno nuovi centri di accoglienza per clandestini e profughi, ogni giorno fondi destinati per campi rom. Ora basta!" - si legge sui volantini distribuiti da Casapund con i militanti a ribadire la necessità di provvedere all'immediato sgombero della struttura di San Godenzo "per la sicurezza del quartiere e dei suoi abitanti". 

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