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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cassia Grottarossa / Via di Grottarossa

Bus in ritardo, stracolmi tra urla e spintoni: sui mezzi pubblici è Odissea Capitale

Il racconto della mattinata di ordinaria follia di un'utente del 301 che dalla Cassia va a Piazza Augusto Imperatore: "Due ore di attesa alla fermata"

Attese estenuanti sotto le paline di Atac, bus in ritardo e mezzi all'arrivo talmente pieni da far desistere anche i più impavidi: rientro da ferie e vacanze da incubo per studenti e lavoratori alle prese con i mezzi pubblici di Roma. 

Sui mezzi pubblici è Odissea Capitale

Una rete in piena sofferenza con le tratte dalla periferia al centro ormai al collasso. Lo sanno bene gli utenti della Cassia che appena qualche giorno fa hanno trascorso parte della mattinata alla fermata del 301, il mezzo che congiunge Grottarossa a Piazza Augusto Imperatore passando per Vigna Clara, Ponte Milvio e Prati. 

Un avvio di giornata da dimenticare per tanti quello di mercoledì 12 settembre dove l'attesa del bus e poi quella del primo mezzo libero e accessibile per alcuni è durata oltre due ore: condannando gli sventua ritardare l'ingresso a lavoro e a scuola. 

Dalla periferia al centro: muoversi è un'odissea Capitale, anche per colpa degli orari sbagliati

Due ore alla fermata del bus 301

"Ore 7.20 sono alla fermata per prendere l'autobus e arrivare a lavoro, ci vorrebbe circa mezz'ora. Dopo venti minuti non è passato ancora un solo autobus, la fermata si è riempita nel frattempo di studenti ed altri lavoratori" - scrive su Facebook Julia Maria in lungo post di cronaca di quella mattinata assurda. 

Alla fermata della Cassia passano i minuti, ma non i mezzi: il primo, secondo la ricostruzione della cittadina, sarebbe arrivato alle 9:08 dopo quasi due ore di attesa. 

Ma il calvario degli utenti è infinito: "La situazione è vergognosa e disumana, le persone sono schiacciate contro le porte e non permettono né di scendere né di salire a nessuno. Si aprono le porte dopo esattamente cinque minuti di orologio ed inizia una guerra tra urla, bestemmie e dei 'permesso/scusi' detti con disprezzo. Alle 9.15 L'autobus è ancora alla fermata e la situazione diventa ancora più grave dal momento che l'autista alzatosi in piedi inizia ad urlare ad un passeggero anziano di scendere perché a costo di salire sul mezzo stava facendo male ad un bambino". 

Il calvario degli utenti dei mezzi pubblici

Le porte si chiudono alle 9:16, ma non tutti sono riusciti a salire sul bus: restano a terra lavoratori, anziani e studenti. Qualcuno ha già preferito avviarsi e pagare caro un taxi per non perdere l'esame all'università. 

Alle 9:25 un altro autobus. "Non è quello che mi porta a lavoro e non è quello che porterà il liceale a scuola. Ovviamente è talmente pieno che non entrerebbe nemmeno una mosca ma io e il mio compagno di disavventura - prosegue nella sua narrazione Julia Maria - ci aiutiamo a vicenda e in modo molto sgarbato ed ignorante riusciamo ad entrare abbandonando la nostra amica anziana con il suo carrellino alla fermata".

"Sono trascorse circa due ore da quando ero arrivata alla fermata dell'autobus. Non ho altro da dire" - il commento amareggiato per una mattinata di ordinaria follia alle prese con i mezzi pubblici di Roma. 

Attese logoranti, urla, spintoni e le speranze di un viaggio sereno senza essere rincorsi dalle lancette dell'orologio sempre più vane. 

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