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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Cinghiali in libertà a Roma Nord: "Sterilizzazione? Non servono palliativi ma soluzioni"

Il presidente dell'Ente Parco di Veio, Giacomo Sandri, sull'emergenza cinghiali: "Non è invasione, lavoriamo a catture e abbattimento con telecontrollori: occorre però snellire norme e procedure"

Dai parchi e dalle aree protette verso il centro della città: di corsa sulle carreggiate accanto alle auto in transito, intenti a frugare nella spazzatura lasciata ai piedi delle pattumiere, ai lati delle strade per nulla spaventati da vetture e passanti e addirittura nei giardini privati delle ville dell'Olgiata

CINGHIALI LIBERI A ROMA NORD - Cinghiali in libertà a Roma Nord dove, anche in seguito al tragico incidente sulla Cassia in cui ha perso la vita uno scooterista, si parla inevitabilmente di "invasione" ed "emergenza". 

PARCO DI VEIO - Tra coloro intenti a fronteggiare la problematica l'Ente Parco di Veio che si occupa del Parco Naturale Regionale che con i suoi 14.984 ettari si estende a nord di Roma tra la via Flaminia e la via Cassia comprendendo il cosiddetto Agro Veientano. 

NON E' INVASIONE MA PROBLEMA REALE - "Il problema legato alla presenza dei cinghiali in città c'è ed esiste. I cinghiali si sono avvicinati alle aree urbane e le hanno penetrate: questo è un dato di fatto come il sovrannumero degli esemplari con incontri frequenti anche al di fuori delle aree protette. Nonostante foto e video che in quest'epoca diventano subito virali, occorre precisare che non siamo in presenza di un'invasione ma è innegabile che ci sia un problema che va risolto, un'emergenza sulla quale bisogna intervenire con immediatezza ed efficacia" - ha detto a RomaToday il presidente dell'Ente Parco di Veio, Giacomo Sandri.

CATTURA E ABBATTIMENTO - Ma che cosa sta facendo il Parco di Veio per arginare quella che non sarebbe un'invasione ma che viene percepita dal territorio come una pericolosa emergenza? "Fino ad ora abbiamo agito attraverso la cattura con le gabbie: l'unico strumento possibile. Abbiamo poi lavorato sul tema dell'abbattimento selettivo, ossia sulla possibilità di abbattere gli animali su un programma che deve essere approvato dalla Regione Lazio". 

PIANO BIENNALE PARCO DI VEIO - Il Parco di Veio ha infatti stilato un nuovo piano biennale che prevede la cattura e l'abbattimento selettivo: "In tal senso abbiamo formato i telecontrollori, ossia cacciatori che hanno sostenuto corsi lunghi e complicati. Adesso - ha aggiunto il presidente Sandri - siamo in attesa di attivare questo nuovo piano biennale. Tutto però - ammette il numero uno del Parco di Veio - è molto complesso: sia le catture che l'abbattimento comportano costi molto elevati e richiedono un dispendio di energie enorme per districarsi tra normative articolate e percorsi ingarbugliati". 

SEMPLIFICAZIONE ED EFFICACIA - Dunque semplificazione quanto chiede l'Ente Parco per affrontare la tematica dei cinghiali in libertà: un percorso che secondo il presidente Sandri non può prescindere da un tavolo di concertazione nel quale vengano rappresentate tutte le istituzioni e le realtà che hanno voce in capitolo sulla questione. 

TAVOLO DI CONCERTAZIONE - "Occorre fornire un percorso chiaro e definito all'interno della complessità normativa per affrontare e risolvere il problema. E' necessaria un'organizzazione omogenea, veloce e con costi per la collettività che non siano esorbitanti" - ha tenuto a sottolineare il presidente del Parco di Veio sollevando qualche perplessità sulla soluzione proposta dal Campidoglio, ossia la sterilizzazione degli esemplari. 

STERILIZZAZIONE? SOLO UN PALLIATIVO - "Penso che occorrano soluzioni percorribili in tempi ragionevoli. Il percorso della sterilizzazione appare troppo lungo: siamo già in sovrannumero e dunque risulta complicato anche solo stabilire le tempistiche relative al necessario censimento. Questi cinghiali non sono più quelli di un tempo, quelli del territorio italiano: sono animali che si sono mischiati con altri che arrivano dall'est Europa e partoriscono due volte l'anno. Ogni femmina porta avanti in linea di massima 5-6 cuccioli a gravidanza. Siamo in grado di intercettare tutte le femmine, sparare loro e sterilizzarle con questo farmaco? Ho l'impressione - fa presente il presidente Sandri - che così il problema così non si risolverà. E' un modo per prendere tempo: non prendere di petto le situazioni è il difetto di questo Paese". 

Ma dal Veio largo alle proposte e alle soluzioni avanzate da chi ha i poteri per intervenire concretamente sul tema. "Roma Capitale è uno di quegli enti che insieme alla Regione dovrebbero chiudere un piano: se il Comune pensa che questo sia il percorso migliore ha tutta la facoltà di predisporre un progetto e proporlo. Credo che questa idea però abbia tempi lunghi sia a livello di organizzazione che a livello operativo". 

EFFETTI SULLE AREE AGRICOLE - E le preoccupazioni del Parco di Veio non riguardano solo gli incontri fuori dalle aree protette ma anche gli effetti devastanti dei cinghiali sulle aree agricole con i produttori a lamentare ogni anno ingenti perdite. "Un sovraccarico di cinghiali produce effetti pesanti sul territorio e nelle aree agricole: altro grande e delicato tema. Questo animale - fa notare Sandri - non ha nemici naturali: o ci mettiamo le mani noi o non si risolverà da solo. Tuttavia nemmeno i palliativi sono utili: lo abbiamo già visto con i provvedimenti di controllo sulle cornacchie. I cinghiali in città, come i pappagalli e i gabbiani che hanno abbandonato il mare, rappresentano fenomeni che non sono più nell'ordinario della natura perchè l'abbiamo stravolta: dobbiamo dunque fare in modo che non stravolgano ancora di più l'equilibrio". 

Quindi mettere mano alle norme, snellire le procedure e trovare un piano comune che metta d'accordo le istituzioni, gli enti interessati e le realtà coinvolte affinchè la tematica dei cinghiali in libertà non si palesi come emergenza o non si trasformi in quell'invasione che per tanti a Roma Nord è già cominciata. 
 

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