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Sabato, 20 Aprile 2024
Cassia Cassia / Via Al Sesto Miglio, 78

La delibera 140 cala il sipario sullo Stabile del Giallo: "Morosità da oltre 800mila euro"

Il Teatro della Cassia ha sospeso le proprie attività nel bel mezzo della stagione: "Cultura vittima della burocrazia, non siamo morosi". De Priamo-Foglietta: "Teatro vittima dell'immobilismo a Cinque Stelle"

Spettacoli sospesi nel bel mezzo della stagione per il Teatro Stabile del Giallo. Ad abbattersi sulle attività della sala di via al Sesto Miglio la delibera 140, quella sul riordino degli immobili e delle proprietà del Comune che, vista la necessità di considerare la redditività del patrimonio di Roma Capitale, ha avviato i controlli dei pagamenti dei canoni di affitto, individuando eventuali morosità. 

E quella dello Stabile del Giallo, secondo il Dipartimento Patrimonio, ammonterebbe addirittura ad oltre 800mila euro. Un dato confutato dalla Direzione del teatro della Cassia al quale dal 2002 il Comune di Roma, con un Ordinanza del Sindaco, aveva assegnato i locali in via al Sesto Miglio con la consegna del Teatro, differita al termine dei lavori di ristrutturazione ed adeguamento alle normative vigenti, avvenuta due anni dopo. 

"In questi anni, in cui noi abbiamo tenuto fede ai nostri impegni sul territorio, nonostante le continue richieste, nostre dei vari Assessorati e dello stesso Municipio , il Dipartimento del Patrimonio -che avrebbe dovuto, da ordinanza, stipulare il contratto – è rimasto inerte non formalizzando lo stesso come del resto ha fatto con moltissime altre strutture che oggi versano nelle stesse nostre condizioni" - ha scritto la Direzione del Teatro sottolineando  come nel 2013 lo Stabile del Giallo abbia pure provveduto a proprie spese ai lavori di adeguamento richiesti e necessari. 

Ma l'amara sorpresa per il teatro di Roma Nord era dietro l'angolo. "Tutto a posto? No. Perché mentre da una parte L’Amministrazione ci faceva ristrutturare il teatro, dall’altra il Dipartimento del Patrimonio continuava il suo letargo e la sua indifferenza, e non stipulava il contratto" - ha scritto la Direzione sgomenta nel ricevere nel 2016 la comunicazione del pagamento di € 813488,68 da pagare “tramite versamento con bollettino postale o bonifico bancario entro 30 giorni dalla data di ricevimento della raccomandata”. 

Una richiesta alla quale da via al Sesto Miglio sono seguite memorie scritte e documenti che chiarivano la  posizione del Teatro: "Inoltre ci siamo rivolti alle istituzioni della città – Municipio e Comune – le quali ci hanno detto di aspettare e che si stavano occupando della faccenda. In un incontro pubblico sul tema l’Assessore all’Urbanistica di Roma ha dichiarato che il Comune non avrebbe permesso uno scempio così ingiusto e privo di etica e che se ne sarebbe occupato.  Da quel momento abbiamo aspettato fiduciosi cercando di non far morire il frutto del lavoro di una vita di tante persone".

Ma non avendo ricevuto ad oggi alcuna risposta lo Stabile del Giallo è stato "costretto" a sospendere la propria attività "perché la burocrazia ancora una volta non tutela la cultura e chi della cultura e dei luoghi in cui cerca di affermarsi ne fa un mestiere". 

Un epilogo commentato dal consigliere capitolino di Fratelli d'Italia, Andrea De Priamo e dalla presidente della Commissione Trasparenza del XV, Isabella Foglietta, che aveva sollevato la questione già tempo fa. 

"A seguito di numerose ricerche svolte e documenti presentati in Municipio, avevamo già comunicato al Presidente Simonelli un quadro completo della situazione. Nella medesima nota il Dipartimento Patrimonio invitava l’Associazione alla restituzione dei locali e la diffidava al pagamento della morosità per un importo pari a € 813.488,68, quale indennità d’uso. A quanto ci risulta, in riferimento a tale importo, era stata inviata comunicazione all’Associazione. E’ evidente - hanno scritto Foglietta e De Priamo - che il Teatro Stabile del Giallo, al di là delle situazioni del caso, sia vittima dell’immobilismo dell’Amministrazione targata Cinque Stelle del Municipio XV e del Comune". 
L'accusa ai grillini, al Presidente Simonelli così come alla Sindaca Raggi, è quella di non essersi mai interfacciati concretamente con l’Associazione e con questa problematica "seppur sollecitati". 

"Ci auguriamo che, a fronte di questa decisione, si arrivi quanto prima ad una conclusione della vicenda, viste le rispettive competenze, quindi - hanno concluso Foglietta e De Priamo - alla formulazione di un nuovo bando per l’affidamento del Teatro Stabile del Giallo, al fine di restituirlo ai cittadini e al territorio”.
 

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