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Piazza Bainsizza: prosegue la battaglia dei cittadini per l'ex deposito Atac

Il progetto del 2005 non piace ai cittadini che chiedono più verde e più servizi socio ricreativi. Si attende un nuovo progetto che non comporti una inopportuna colata di cemento

No a una nuova colata di cemento a Delle Vittorie, zona tra le più densamente cementificate della città (47,59% al suolo). Lo chiedono da qualche anno i cittadini riuniti nel comitato Delle Vittorie, da quando è partito l’iter amministrativo per la riconversione dell’ex deposito Atac in piazza Bainsizza (17° Municipio), una vasta area di oltre 2 ettari e mezzo, compresa tra Via Sabotino, Via Montesanto, Piazza Bainsizza, Viale Angelico e Viale Carso.
Si attende un nuovo progetto: il travagliato iter burocratico per la riqualificazione della struttura è ancora fermo. Ma lo spettro di una speculazione edilizia incombe.

ex_deposito_atac_001Tutto inizia con il programma di radicale trasformazione edilizia, elaborato tra il 2005 e il 2006 dall’Assessorato Comunale all’Urbanistica. Nel 2007 il Comune bandisce un concorso pubblico, il cui progetto vincitore, viene fin da subito ostacolato dalla viva opposizione dei cittadini.

Nel mirino della protesta, la prevista costruzione di più edifici che avrebbero ospitato centinaia di appartamenti, residenze temporanee, studi professionali, uffici privati, ateliers e negozi per 16.000 mq, oltre ad impianti sportivi privati per 2.000 mq. ed infine uffici pubblici per 3.000 mq.

ex_deposito_atac_001_1Programmando ulteriori insediamenti abitativi, avrebbe dunque creato un impatto ambientale ed urbanistico insostenibile, comportando l’arrivo di nuove persone ad intasare un territorio residenziale già saturato dalle numerose attività terziarie. E’ quanto riferisce il prof. Luigi Candia, presidente del Comitato Delle Vittorie, portavoce della cittadinanza locale: “Vogliamo invece che si potenzino le iniziative sanitarie, ricreative e culturali del territorio. E poi un giardino, centri per bambini ed anziani”.

Il comitato cittadino ha da tempo presentato una mozione in cui chiede che l’area ATAC sia trasformata in “parco pubblico aperto” per l’intero quartiere Delle Vittorie con alberature di medio e alto fusto, siepi in grado di filtrare l’inquinamento gassoso e pulviscolare e piccoli locali di socializzazione e di ristoro, con frequenti punti di riposo per anziani e giochi per bambini. Inoltre si rivendica la conservazione a fini sociali degli edifici preesistenti e l’ampliamento dell’attuale Centro per disagiati mentali, nell’attesa (certamente ultradecennale) che il giardino ATER sia liberato dal cantiere della Metropolitana C.

Il Consiglio Comunale ha approvato lo scorso dicembre un ordine del giorno presentato dagli Onorevoli  Federico Guidi  (Presidente della Comm.ne Bilancio) e  Federico Mollicone ( Presidente della Comm.ne Cultura) che “impegna il Sindaco e gli Assessori competenti non soltanto a cancellare definitivamente l’originario progetto di valorizzazione del deposito Atac, ma anche a modificare il piano industriale di Atac Patrimonio (ora Società Roma Patrimonio) per individuare in altre zone della città, strutture alternative a Piazza Bainsizza, che possano equiparare i previsti indici economici di valorizzazione”.

Per Giovanni Barbera, rappresentante del Gruppo consiliare della Sinistra, nonchè presidente del Consiglio del XVII Municipio, il problema sull’ex deposito Atac di Piazza Bainsizza non è solo quello di azzerare il progetto formulato durante la scorsa consiliatura e a cui si erano fermamente opposti i cittadini e il Municipio, ma soprattutto di aprire un processo reale di partecipazione della cittadinanza che permetta ai cittadini di poter decidere, insieme all’amministrazione comunale, anche le destinazioni d’uso e i vincoli di quell’area, come ribadito nelle ultime assemblee pubbliche sull’argomento in questione. “Non sarebbe tollerabile che  la Giunta comunale decidesse alla fine di cambiare il progetto, asserisce Barbera, lasciando però inalterato l’ammontare delle cubature che erano state previste e che furono considerate dallo stesso Alemanno, in una conferenza stampa tenutasi, nella scorsa consiliatura, nella sala consiliare del XVII Municipio, come una vera e propria colata di cemento da scongiurare a tutti i costi”.
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