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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Via Montesanto: a rischio sfratto l'ambulatorio Psichiatrico del quartiere

La struttura ospita un centro di salute mentale, un centro diurno e una Comunità terapeutica Riabilitativa. Tanti i pazienti assistiti. Su tutti pende il rischio sgombero causa edificio pericolante. Dietro però ci sarebbero manovre immobiliari

Sono seicento gli utenti dei servizi di Salute Mentale del Municipio XVII e difendono strenuamente il loro diritto di continuare ad avvalersi dei servizi psichiatrici del quartiere, gestiti dall’Asl RmE da una decina d’anni in via Montesanto 71. Si tratta di un Centro Salute Mentale, un Centro Diurno e una Comunità Terapeutica Riabilitativa con 14 pazienti residenziali e 18 semiresidenziali. Su di loro dal 20 novembre scorso pende  la minaccia di sgombero. Questo dopo  un sopralluogo effettuato da Vigili del Fuoco ed Atac Patrimonio, proprietaria dei locali, che presume, secondo operatori e familiari dei pazienti, una pericolosità per la stabilità dell’edificio.

“Tale sopralluogo, effettuato in conseguenza di una perdita d’acqua dai locali della Comunità Terapeutica”, si legge in una nota congiunta di Arap, Attiva-Mente (Associazione degli utenti), e delle Consulte Dipartimentale, Cittadina e Regionale per la salute mentale, “constatava la presenza di infiltrazioni d’acqua dai solai degli uffici Atac disabitati e non più usati, sottostanti alla comunità.  Conseguentemente sono state chiuse alcune stanze della comunità, eliminate le piante e vasche collocate sulla terrazza dell’edificio. Noi associazioni temiamo l’intenzione di Atac Patrimonio di ottenere lo sgombero dell’edificio, che si configurerebbe come un episodio di intollerabile violenza ai danni di chi è già in una condizione di disagio. In tal modo verrebbe interrotta l’assistenza sanitaria fornita in tali locali, dove pranzano e cenano ogni giorno 44 persone”.

Così, da una decina di giorni, dalle finestre del Centro di salute mentale pendono striscioni che recitano: “Soffro lo stress ma combatto gli sgomberi”.

La storia del CSM risale al 1978, anno in cui fu fondato in quest’ala della palazzina. La struttura è un ex deposito dell’Atac, dotata di un vincolo ad un uso sociale di parte dei locali, che infatti in precedenza avevano ospitato ambulatori sanitari per gli operatori dell’azienda di trasporti.

Successivamente fu siglata una convenzione fra Atac Patrimonio e l’Asl RmE per concedere tali locali in comodato d’uso. Nel 1997 l’Asl ristrutturò i locali e nel 2000 è sorta l’attuale terrazza. Poi, al tempo della giunta Veltroni, fu progettato un piano di riqualificazione dell’area con prevista costruzione di asilo nido, biblioteca e centro commerciale al posto dei servizi psichiatrici.

Ora familiari ed utenti temono che sia in corso un nuovo progetto occulto, per cacciar via in modo strumentale i servizi psichiatrici. Anche Giovanni Barbera,  presidente del Consiglio del XVII Municipio, denuncia il pericolo di "sfratto"  esprimendo solidarietà e sostegno agli utenti, ai loro familiari  e agli operatori sanitari che hanno, in questi giorni, affisso sulla facciata dell'edificio striscioni di protesta.

“Non convincono infatti”, sostiene Barbera, “le allarmanti segnalazioni dell'ente proprietario in merito ai danni che avrebbero subito le strutture portanti dell'edificio a cause di infiltrazioni di acqua piovana, anche perché accompagnate dall'accusa rivolta all'Asl Rm E di occupare senza titolo quei locali che sono stati invece concessi a suo tempo in comodato d'uso. La realtà è che tale presenza risulta molto scomoda all'Atac e alla stessa amministrazione comunale in quanto tali locali fanno parte di un complesso edilizio, quello dell'ex deposito Atac di piazza Bainsizza, che da almeno due anni si trova al centro di forti polemiche politiche e di contestazioni da parte dei residenti per le scelte urbanistiche che erano state annunciate dall'amministrazione comunale  e dall'Atac”.

“Per questi motivi”, aggiunge Barbera, “chiedo che si faccia immediata chiarezza non solo sulla reale entità dei danni subiti dall'edificio, ma anche sul destino delle suddette strutture sanitarie che hanno dato vita,  in questi ultimi venti anni, ad uno dei poli d'eccellenza dell'assistenza psichiatrica nella capitale”.

Al CSM aggiungono che la presidente del XVII municipio, De Giusti, aveva promesso il trasferimento dei servizi psichiatrici presso alcuni locali siti presso il mercato rionale di via Sabotino, ma nel frattempo  tali locali sono utilizzati dall’Assoforum. Il Consigliere comunale Federico Guidi, presidente della commissione bilancio, afferma che la verifica delle condizioni dell'immobile che ospita la struttura sanitaria è stata richiesta dai Vigili del Fuoco  ad ATAC Patrimonio S.p.A. che deve quindi obbligatoriamente, tramite tecnici specializzati,  verificare la stabilità e le condizioni dell'immobile. “L'Amministrazione Comunale è ben conscia della necessità che l'attività socio-sanìtaria svolta in questi locali prosegua senza interferenze o sospensioni e farà tutto per quanto nelle sue possibilità e competenze affinché tale attività prosegua senza  alcun interruzione. Nel caso di oggettiva indisponibilità dei locali, causa indifferibili lavori di messa in sicurezza dello stabile, il Comune di Roma offrirà la massima disponibilità alla ASL RM E per il reperimento di nuovi locali temporanei”.

Per oggi è prevista la perizia dello stabile di via Montesanto da parte dei tecnici dell’Atac.
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