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Torpignattara Tor Pignattara / Viale A. A. Filarete

Riapre via Filarete a due anni dalla voragine, ma è polemica: "Tempi assurdi"

Presenti il sindaco Marino, l'assessore ai Lavori Pubblici, Maurizio Pucci, il presidente del V Municipio, Giammarco Palmieri, comitati e cittadini. Non mancano contestazioni: "Alcuni negozi sono stati costretti a chiudere"

Due anni sono un po' troppi, difficile negarlo. La riapertura di via Filarete non ha il sapore del grande evento da brindisi e applausi. Chiusa dall'aprile 2013 per una voragine, la strada è stata restituita oggi ai cittadini di Torpignattara, dopo mesi e mesi di raccolte firme, proteste, denunce, sollecitazione di ogni genere. Presenti il sindaco Marino, l'assessore ai Lavori Pubblici, Maurizio Pucci, il presidente del V Municipio, Giammarco Palmieri, comitati locali e cittadini. 

"Per questa voragine che ha richiesto un grandissimo lavoro - esordisce il primo cittadino - abbiamo dovuto riempire 800 metri cubi al di sotto del manto stradale. Una volta stanziati i fondi a bilancio, cosa che la precedente amministrazione non aveva fatto, siamo riusciti ad accelerare i tempi e abbiamo risparmiato: dai 360 mila euro previsti siamo scesi a 310". Già, ma ai romani non importa granché chi ha messo i soldi e quanti, perché c'è chi è stato costretto a chiudere il negozio, chi a trasferirlo altrove, chi a incassare un quarto del guadagno standard. Due anni di inferno che non si dimenticano. 

"Le serrande rimaste chiuse per due anni le abbiamo viste signor sindaco?". Un commerciante della via interrompe i proclami. "Con il negozio ho lavorato due mesi in due anni, io so solo questo". Non è l'unico. "L'elettrauto che c'era sulla via si è spostato sulla Casilina, per fortuna è riuscito a riaprire", ci spiega Vittorio Barberi, del Cdq Via Filarete. Ne sa qualcosa anche Aldo, che sulla vicinissima via Ciro da Urbino ha un negozio di surgelati da 30 anni. 

VIDEO ---->>Il sindaco contestato dai cittadini

"Siamo più arrabbiati che contenti. Per due anni ho incassato un quarto di quello incassavo prima. Ora speriamo di riuscire a far rinascere la zona. Abbiamo subito un vero affossamento. Con il Comitato di Quartiere ci siamo mossi con un avvocato per chiedere al Comune una forma di risarcimento danni". 

I danni al commercio sono un fatto innegabile per lo stesso sindaco, che a sua discolpa punta il dito contro chi c'era prima. "Quando si è aperta la voragine non ero sindaco di questa città". Vero, ma la risposta non convince. "Troppo comodo - ribatte qualcuno tra la folla - non è un scusa valida". A stemperare i toni il rapido fuori programma di Marino, invitato a salire per un pranzo al volo da un'anziana signora del quartiere. Un gustoso piatto di pollo ai peperoni tra flash e telecamere di rito [IL VIDEO]

Resta la domanda, perché tanto ritardo? "Eventi del genere sono molto delicati, e questo è un primo punto da tenere presente" spiega il minisindaco Giammarco Palmieri. "La giunta Alemanno però non aveva stanziato i fondi, messi a bilancio a luglio 2014 dall'attuale amministrazione. Una volta stanziati i tempi sono stati quelli standard, tra gara, sondaggi del terreno, riempimento della cavità e rifacimento della condotta fognaria. Circa sei, sette mesi". Il minisindaco, comunque, ci tiene a ringraziare "il sindaco, l'assessore Pucci e l'ex assessore Masini per aver preso in carico la questione, che non era facile da gestire. Ricordiamo che quando la voragine si è aperta nel bilancio non c'era un euro". 

La riapertura di via Filarete

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