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Torpignattara Pigneto / Via del Pigneto

Dal Pigneto a Torpigna parte il crowdfunding per il festival delle luci

L'anno scorso fu un enorme successo, ma per replicare l'esperienza, gli organizzatori chiedono l'aiuto della rete: "Il tetto fissato è 12 mila euro, aiutateci a illuminare ancora una volta gli angoli più remoti del territorio"

Una campagna on line per raccogliere fondi, e sperare di poter vedere ancora una volta i quartieri del V municipio illuminati dall'RGB Light Fest. Il festival urbano di installazioni luminose, in scena la scorsa primavera, tenta il bis, forte della folla attratta da tutta la città per la prima edizione. Un successo. Anche per questo secondo appuntamento, si prevede un video mapping che si snoda per 4 chilometri, luci che plasmano angoli inediti e nascosti del territorio.   

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Perché il crowdfunding? "Vogliamo continuare ciò che con la prima edizione abbiamo iniziato: creare una comunità di artisti, architetti, visual designer e cittadini, perché l'arte perde di valore senza la sua relazione con il pubblico - si legge sul sito che sponsorizza l'evento - il costo del festival è molto alto, stiamo parlando di circa 145 mila euro che copriremo con investimenti personali, sponsor privati, finanziamenti pubblici e crowdfunding. Il nostro vero e ambizioso obiettivo sarebbe riuscire a realizzare RGB Light Fest solo attraverso il crowdfunding. Quest'anno ci prefiggiamo di raggiungere 12 mila euro attraverso il vostro aiuto, ma la vera sfida è quella di aumentare l'obiettivo ogni anno del 10 per cento".

RGB Light Fest è un progetto d'illuminazione artistica urbana che si propone di coinvolgere la città di Roma per farla vedere ai cittadini e ai turisti sotto "una luce" nuova e diversa. Si va ad inserire in contesti urbani che necessitano di arte perché ne sono privi, affinché l'opera assuma il suo massimo valore tanto quanto l'ambiente che la ospita.

"Il concept per l'edizione 2016 è "il sogno lucido" - si legge sul sito -  termine che indica la consapevolezza che si sta sognando. In questa esperienza siamo noi stessi ad esplorare e a modificare i nostri sogni che per questo sono considerati pratiche di notevole qualità percettiva durante l’attività onirica. Sia gli artisti che il pubblico sono chiamati a diventare sognatori lucidi naturali, dei veri e propri onironauti". 

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