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Torpignattara Tor Pignattara / Via Francesco Paciotti

Villa Certosa e il palazzo appeso 'al palo': l'incredibile storia di via Paciotti

In seguito ai lavori per dei box auto il palazzo al civico 9 di via Paciotti è inagibile. Da un anno gli inquilini vivono con dei pali dentro casa che sorreggono il soffitto

Pali in salotto, in camera, in cucina. Da quando le fondamenta del palazzo non hanno retto gli abitanti vivono così. Con finestre e armadi bloccati da pilastri di sostegno che reggono il soffitto. E la paura di rimanere schiacciati. Siamo in via Francesco Paciotti, nel quartiere di Villa Certosa a Torpignattara, al civico 9, e il quadro che descriviamo ha dell'incredibile.

"Sono due anni che viviamo così, è venuto chiunque a vedere, il comune, il magistrato, i vigili urbani, i pompieri, tutti promettono ma nessuno interviene". A parlare è Marcello, l'inquilino del piano terra, il primo ad aprirci la porta. Vive con la sorella e ospita provvisariamente Marisa, la madre 80enne. Come loro ce ne sono tanti, tutti quelli dell'ala ovest della palazzina. Tutti nelle stesse condizioni da quando nel 2010 le ruspe di un privato hanno cominciato a scavare per la costruzione di box auto interrati. Proprio lì, nello spiazzo davanti casa.

Villa Certosa: con i pali dentro casa in via Paciotti

"Hanno trivellato troppo e il palazzo si è inclinato" ci spiega Marcello. Da lì il calvario. Muri crepati, acqua piovana e spaccature sul soffitto. Nessuno è intervenuto, nessuno ha spostato gli inquilini in alloggi sicuri, nonostante, stando a quanto ci racconta Marcello, i vigili del fuoco abbiano dichiarato da tempo l'inagibilità dello stabile. Quei pali, avvolti da carta bianca per tentare di mascherarli, sono l'unico intervento effettuato, giusto per scongiurare il peggio, a marzo del 2012. Da quasi un anno le case sono invase da un cantiere di fortuna, in attesa della messa in sicurezza. "Mia madre ha ottanta anni, abita a Ostia ma al momento sta qui per ricevere delle cure in ospedale. Secondo lei è possibile che una persona anziana e malata viva in queste condizioni?".

No, non lo è. E infatti il condominio è in causa con la ditta di costruzioni. Non è chiaro quali siano gli sviluppi dell'azione legale. A Marcello è arrivata voce di un risarcimento danni che ammonterebbe a 600 mila euro, prezzo stimato per rendere nuovamente agibile lo stabile. "Qui è da rifare tutta la casa. Ci hanno detto che interverranno al più presto e che toglieranno i pali. Forse il prossimo lunedì". Ma sono solo voci. Di scritto gli inquilini non hanno niente. Ce lo chiarisce Daniela, che abita al primo piano, anche lei con i lavori in casa.

Quattro pali di sostegno dal pavimento al soffitto in cucina e in camera da letto. "Ci abbiamo attaccato dell'edera finta per renderli meno brutti". Ma sempre pali restano. "Se abbimo vinto la causa? Così ci ha detto l'amministratore, ma non c'è niente di ufficiale". A far sperare Marcello, decisamente più ottimista, il materiale depositato dagli operai fuori dal palazzo. "Dovrebbero fare dei sondaggi e colare del cemento nelle fondamenta per rafforzarle". Dovrebbero. Il condizionale è d'obbligo perché non è la prima volta che agli abitanti viene accesa la speranza. E' dal 21 di marzo che aspettano. La data la sa bene la signora Marisa, l'ha scritto sulla carta intorno ai pali per ricordarselo. Anche se basterebbe aprire le finestre.

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