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Comprensorio Casilino: no al cemento, sì al Parco Somaini

Legambiente annuncia l'inizio di una raccolta di firme da presentare ad Alemanno contro il progetto di 2 milioni di mq di cemento nell'area dove oggi sorge il parco Somaini. Nelle scorse settimane già il PD capitolino aveva alzato le barricate

Foto tratta www.osservatoriocasilino.it
Anche Legambiente Lazio si unisce al fronte che dice no alla colata di cemento nel comprensorio Casilino, nel VI municipio. Per osteggiare il progetto contenuto in un promemoria a firma degli assessori Corsini e Ghera, l'associazione presieduta da Lorenzo Parlati, ha organizzato una raccolta firme indirizzata al sindaco per sventare il rischio della definitiva cementificazione del municipio.

L'area interessata alla cementificazione è di circa 143 metri quadri e coincide con il verde del Parco Somaini che a tutt'oggi non ha visto ancora la luce definitivamente.
 
"No al cemento nelle sole aree libere del quartiere Casilino Centocelle, in uno dei Municipi più densamente popolati di Roma”, afferma categorico  Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio. “Nel piano regolatore il sesto Municipio è già sotto standard per il verde pubblico ed i servizi locali, visto che ogni cittadino dispone solo di 3,60 metri quadri di verde e non di 9,60 metri quadri come previsto invece dalla legge. La gran parte del Municipio è, inoltre, classificata quale periferia consolidata, dove bisogna fare non nuovi metri ma piuttosto recupero, sostituzione edilizia, demolizione e ricostruzione e non certo due milioni di metri cubi in più. Non vale nemmeno l’argomentazione della Giunta secondo la quale l’arrivo della Metro C renderebbe compatibili nuovi carichi urbanistici. Non è un caso infatti se il PRG vigente prevede intorno alle stazioni solo servizi locali e non nuove case”.

La storia di questa cubatura è lunga e complessa. Inserita tra le aree del vetusto SDO, ma era passata per diverse riduzioni del dimensionamento, con un importante vincolo archeologico Ad Duas Lauros” esteso per circa 120 ettari del Parco Archeologico di Centocelle, ai quali occorre aggiungere 143 ettari del comprensorio Casilino. Sin dal 2003 il “Consorzio Centro Direzionale Casilino” ha presentato formale opposizione per ristabilire le previsioni edificatorie e nel 2006 il Tar del Lazio ha annullato la parte del vincolo suddetto, riguardante il Comprensorio Casilino.

Due mesi fa in una memoria alla Giunta Comunale gli Assessori Corsini e Ghera, prendendo passivamente atto del pronunciamento del Tar del Lazio, hanno proposto per il “nuovo” Piano Particolareggiato del Comprensorio un indice edificatorio pari a 1,30 mc/mq: il che, più o meno significa 2.000.000 metri cubi. Il precedente indice era, infatti, pari a 0,50 mc/mq.

“Questo territorio è già saturo di automobili, ma anche dal punto di vista antropico, il quartiere è al limite della vivibilità “ ha dichiarato Luciano Ventura, del Circolo Legambiente Città Futura. “Con la decisione del Tar, presa in seguito al ricorso presentato, legato a scelte affaristiche, si rischia di fare un vero e proprio scempio. Il parco rappresenta già oggi un luogo importante per gli abitanti ed è anche una risorsa se si vuole dare un ruolo all’agro romano nella città consolidata”.

Nelle scorse settimane era stato il PD capitolino a mobilitarsi contro le colate di cemento nella zona, facendo seguito alle proteste dei cittadini. Ora il fronte d'opposizione rischia di assumere dimensioni ancora più vaste.

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