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Torpignattara Prenestino / Via di Acqua Bullicante

Torpignattara rivuole il suo cinema: lettera al Sindaco per l'ex Impero

"Abbiamo richiesto al Comune di fare proprio il progetto partecipato e di utilizzarlo per avviare la riapertura". L'ennesimo appello del Cdq Torpignattara per far rivivere il cinema Impero

Riaprire tutto il Cinema Impero, o quello che ne è rimasto dopo decenni di abbandono. Il Comitato di Quartiere Torpignattara scrive al sindaco Marino, e l'appello resto lo stesso già lanciato in versione video tramite il nostro giornale: "Abbiamo richiesto al Comune di fare proprio il progetto partecipato e di utilizzarlo per avviare la riapertura". Già, perché i cittadini ci lavorano da anni, un piano per il vecchio cinema chiuso negli anni '80 lo hanno già pensato, e hanno sul tavolo tutte le idee. 

Ci sono 4.000 firme, 600 sondaggi, 2 tesi di laurea, 2 progetti esecutivi e 1.000 residenti del quartiere che insieme hanno scritto le linee guida per trasformare la struttura in un centro culturale polifunzionale con cinema, teatro, sale prove, sale per la formazione, la post produzione e un co-working. Ma il più è ancora sulla carta. Per adesso è stata "liberata" solo la torre, restituita alla formazione culturale con cinque piani che accolgono corsi di danza, teatro, perfomance e musica. Ora rimane il cinema, quello vero. 

Riportiamo di seguito il testo integrale della missiva.

Il laboratorio di progettazione partecipata Cantiere Impero – promosso dal CdQ Tor Pignattara – di concerto con i firmatari del presente documento, rappresentano le seguenti richieste.

In merito ai lavori in atto presso l’ex Cinema Impero, si chiede di certificare la regolarità dei lavori in atto al piano terra al civico 123, 125, 127 e 129 che – a differenza dei piani primo, secondo, terzo, quarto e quinto che hanno accesso da Via Acqua Bullicante 121 – risulta essere parte integrante dell’ex sala cinematografica (foyer e biglietteria) e quindi – diversamente ai agli altri piani oggetto di ristrutturazione  –  vincolata nella destinazione d’uso.

In merito sempre ai succitati lavori si chiede se i vostri uffici hanno informazioni in merito ad eventuali progetti esecutivi per la trasformazione della parte posteriore dell’edificio – perimetrato da via della Marranella, Via Giovan Battista Riccioli, Via Visconte Maggiolo – che, costituendo il corpo dell’ex sala cinematografica, dovrebbe essere vincolato nella destinazione d’uso a cinema e teatro. Sia dato conto alla cittadinanza di piani, intenzioni, idee, programmi che il Comune di Roma ha per l’area urbana denominata Tor Pignattara in merito alla riapertura di uno spazio di fruizione/produzione culturale e cinematografica.

Infine i firmatari – ribadendo l’insufficienza della delibera sui cinema chiusi promossa dal Comune di Roma – richiedono formalmente che il progetto partecipato ivi allegato sia acquisito come progetto ufficiale del Comune di Roma per la trasformazione dello Cinema Impero in Struttura Culturale Polifunzionale.

Tale progetto – frutto di un lavoro di progettazione partecipata condiviso con cittadini, municipio, comune e proprietà – si configura come un modello di rigenerazione urbana che al valore pubblico unisce la condivisione e sintesi degli interessi in campo (cittadinanza, proprietà, pubblica amministrazione) e come tale può costituire la pietra angolare per l’auspicata realizzazione di un contratto di rete Pubblico-Privato (secondo le fattispecie normative vigenti) che superi le ambiguità dell’attuale bando sui cinema chiusi (troppo orientato su dinamiche privatistiche e poco incline a riconoscere un ruolo fondante alla regia del pubblico e alla partecipazione civica) e dia soluzione al problema attraverso una progettazione realmente profilata sui bisogni territoriali.

Ci permettiamo di ricordare che l’allegato progetto è sostenuto da oltre 4.000 firme, è il prodotto del lavoro di oltre 1.000 soggetti e decine di associazioni e piccole imprese ha ricevuto il patrocinio dal Municipio Roma 5, dall’Assessorato allo Sviluppo delle Periferie, dall’Assessorato alla Cultura, dalla Biennale dello Spazio Pubblico. In ultimo ricordiamo che il nostro lavoro è stato definito best practice nazionale da parte del corso di studi in Project Managment della facoltà di Architettura dell’Università la Sapienza e del Forum PA.

Crediamo che tutto ciò attesti un livello di consenso trasversale ad un progetto mai registrato prima. Non parliamo di simpatie e/o adesioni affettive ma della sintesi di interessi, visioni, prospettive dei diversi attori di questa partita. Il tutto all’interno di una progettualità pragmatica e lungimirante che non mira a creare interessi locali di questa o quella associazione ma punta alla riapertura di una struttura considerandola un bene privato a funzione pubblica per localizzazione, percezione sociale, dimensioni e funzione.

Questo progetto costituisce secondo noi un patrimonio sociale, intellettuale ed esperienziale unico nel panorama nazionale.

Un patrimonio che il Comune di Roma avrebbe già da tempo dovuto mettere a frutto riconoscendone il valore pubblico e facendolo proprio (cosa da noi fra l’altro sollecitata in lettere inviate lo scorso anno ai vari Assessorati).

Sicuri di un vostro cortese e sollecito riscontro

Porgiamo distinti saluti
Laboratorio Cantiere Impero

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