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Torpignattara Prenestino / Via di Acqua Bullicante

Torpignattara, comitati ancora contro il progetto Lidl: "Errore in Conferenza dei Servizi"

I comitati di Torpignattara e del V Municipio non mollano la presa. La battaglia contro il centro commerciale che dovrebbe sorgere nel quadrante tra via dell'Acqua Bullicante, via di San Vito Romano e via di Villa Santo Stefano

Per la Regione non c'è alcun vincolo terreno che dovrebbe ospitare il centro Lidl. Ma il decreto del '95 parla chiaro: tutte le vie dell'area in oggetto fanno parte del Comprensorio Casilino, dove vige il vincolo paesaggistico Ad Duas Lauros. I comitati di Torpignattara e del V Municipio non mollano la presa. 

La battaglia contro il cemento del centro commerciale che potrebbe sorgere nella zona compresa tra via dell'Acqua Bullicante, via di villa Santo Stefano, via di San Vito Romano continua a suon del lettere e comunicati stampa. Il piano è in fase istruttoria, nel senso che in Campidoglio si sta ancora valutando, ma le ruspe stanno tagliando gli alberi, e i cittadini sono in allarme da settimane. Stavolta, oggetto di denuncia, è il verbale della conferenza dei servizi del 14 gennaio scorso, tenutasi in merito al progetto Lidl. 

"Balza agli occhi - scrive il Cdq Torpignattara - la nota protocollata al nr. 611294 del 23.12.2014 da parte della Direzione Regionale Territorio, Urbanistica, Mobilità e rifiuti della Regione Lazio.In tale nota si afferma testualmente che “dall’esame della Tavola B del PTPR risulta che nell’area di intervento non sono presenti vincoli derivanti dalla presenza di beni paesaggistici”. In effetti leggendo le tavole si desume questo, ma è ben altro il risultato leggendo il DM del 21.10.1995 che istituisce il Vincolo Ad Duas Lauros.

"Tutte le vie dell’area - proseguono - su cui dovrebbe sorgere il LIDL sono inserite nel vincolo. Nero su bianco. Da ciò si evince da un lato che la cartografia del PTPR deve essere riveduta e corretta, dall’altro si evince la necessità della doppia autorizzazione (archeologica e paesaggistica) che da quanto ci risulta non è presente". Sorge spontanea la domanda: "Come si fa a commettere tale grossolano errore, dall’altro come si può dare un permesso di costruire su un’area sensibile senza analizzare attentamente (al di là dei pareri) le carte". Intanto le ruspe continuano a falciare, "in spregio della legge 157 del 1992".   

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