Pisacane, nuovi italiani e vecchi problemi per la scuola multietnica di Torpignattara

Scuola elementare Pisacane. Qui, nel cuore di Torpignattara, venticinque abitanti su cento sono stranieri e perfino le videoteche parlano bangladese. Una percentuale che cresce tra i banchi di scuola dell’istituto di via Marranella dove di 176 iscritti solo 40 hanno la cittadinanza italiana. I motivi di questo scarto sono ovvi e fin troppo sbandierati dalla tanta letteratura che si è fatta sul tema. Articoli e servizi nei tg conditi dalle trite polemiche pro o contro l’immigrazione.

Ma nel quartiere sono stufi della nomea di scuola degli stranieri e dei vacui discorsi sull’integrazione. Ci raccontano una realtà, dove le paure sono altre e i problemi più materiali ma non per questo meno drammatici. E riguardano le condizioni degradanti in cui questo esercito di nuovi italiani si sta formando. "Come si può pretendere che i nostri figli si sentano italiani se crescono in mezzo a tutto questo?", ci spiega la mamma di un alunno? Tutto questo è la scuola Carlo Pisacane, un enorme palazzone di tre piani dalla facciata spettrale e dove, tra bagni malmessi, scale rotte e cornicioni pericolanti, quel che dovrebbe essere (a) norma è l’eccezione e viceversa.

Nel cortile interno un filo della corrente penzola da un muro, le imposte  sono arruginite, le pareti logorate dalle infiltrazioni. E l’elenco potrebbe continuare. "Si tratta di un edificio che non viene restaurato da 25 anni – ci dice il papà di un bimbo –. I fondi per la ristutturazione stanziati nel 2009 (un milione e mezzo di euro, ndr) sono stati bloccati dalla spending review e da allora non se n’è saputo più nulla". Per restituire un po’ di decoro alla scuola si è così pensato di spostare tutti i bambini nel primo piano e abbassare i costi per la ristrutturazione. Il risultato, neanche a dirlo, è stato un altro  buco nell’acqua con i fondi bloccati sine die dalla ragioneria del comune.

Il decoro, nella scuola Pisacane, sembra davvero un lusso che non ci si può permettere: gli unici fondi arrivati sono di "somma urgenza" e relativi alla messa in sicurezza di alcuni cornicioni danneggiati (lavori iniziati qualche giorno fa dopo vari solleciti e proteste). E poi c’è la vicenda del giardino Policastro, un cortile dato in concessione alla scuola ma reso spesso inservibile dalla sporcizia e dall’erba alta perché nessun ente si è impegnato a garantirne la manutenzione. E, al solito, le pulizie vengono svolte solo dopo numerosi solleciti al municipio. La risposta delle istituzioni lascia l’amaro in bocca a molti genitori. E tra di loro serpeggia un sospetto incoffessabile. "Gli stranieri non votano" e l’interesse per la Pisacane, col tempo, è venuto meno.

"Una politica folle - ci dice ancora il papà di un alunno - perché si tratta di una scuola che dovrebbe essere presa a modello. Un laboratorio di integrazione dove le maestre sono straordinarie e c’è un progetto didattico forte". E dove, in barba ai pregiudizi, si sta verificando una sorta di controesodo dei bambini italiani e per il prossimo anno è previsto un vero boom di richieste. Merito della qualità dell’istruzione e di tanti genitori combattivi che rendono questo posto non solo una scuola, ma una comunità e un luogo di aggregazione.

L’associazione Pisacane 011 nasce proprio per far fronte comune alle difficoltà e non lasciare indietro nessuno. Dopo il taglio alle lezioni di italiano per bambini stranieri l’associazione 011 ha  organizzato dei doposcuola per aiutare gli alunni nei compiti grazie ad insegnanti volontari. E il 4 maggio i genitori saranno uniti in corteo per dire no al taglio di quattro maestre. È sopratutto grazie alle loro battaglie se negli ultimi anni questa scuola ha fatto passi da gigante. Nonostante le istituzioni. E in barba ai pregiudizi.