Prenestino: "Il cantiere Metro C è una discarica a cielo aperto"
Proteste in via Teano: un deposito del cantiere metro C sarebbe causa di sporco e incuria. "Al cittadino è vietato buttare calcinacci e ferraglia, invece il Comune può sporcarci le strade senza venir mai a pulire"
Dopo le proteste per la mancanza di cassonetti e marciapiedi i residenti di via Teano e via di villa Santo Stefano tornano a tuonare contro il Comune di Roma. Il bersaglio degli abitanti questa volta è un deposito del cantiere Metro C che sarebbe causa di degrado e sporcizia. "Come si vede dalle foto – ci scrive un lettore di RomaToday- c'è sporco, incuria, materiali abbandonati, esattamente come una discarica a cielo aperto. Questo agglomerato di robaccia è inutilizzato da diverso tempo, la sua unica funzione è quella di intralciare via Teano, sia per le macchine che per i pedoni".
I residenti accusano inoltre il Comune di tardare nel realizzare quelle opere compensative promesse agli abitanti come marciapiedi o cordoli pedonali: "Su questa via non si passa a piedi, sembra di essere sull'autostrada. Perché al posto della riqualificazione delle strade, dei marciapiedi, delle nuove opere per la metro e per la comunità ci tolgono spazio immettendo cantieri inutili, pericolosi e sporchi? Al cittadino è vietato buttare calcinacci e ferraglia per strada, invece il comune può sporcarci le strade così senza venir mai a pulire, anzi, togliendo il servizio ama che un tempo passava?".
"Il deposito sembra vuoto, inutilizzato, perché è ancora li? Che fine farà quest'area, rimarrà nel degrado? Ecco che fine fanno i soldi stanziati dal Cipe per la metro C.
Forse hanno ragione i padani a lamentarsi degli sprechi di Roma Capitale".