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Case fatiscenti in via di Villa Santo Stefano: "Troppi abusi, si garantisca la legalità"

Due manufatti con abusi edilizi certificati e un ordine di demolizione di 12 anni fa e un perenne stato di degrado che i cittadini del quadrante denunciano da tempo

La strada costanemente sporca, rifiuti abbandonati che alimentano il continuo via vai di topi e blatte, cani pitbull, sciolti, che vagano tra le case. Nel quadrante di via di Villa Santo Stefano le denunce di degrado si moltiplicano. "Ci sono box e costruzioni pericolanti, nel più completo caos, in gran parte non accatastate, allacciate abusivamente alla luce elettrica" ci scrive Stefano, abitante nella vicina via Teano. Un quadro "già ampliamente sollevato alla precedente giunta". Ma senza risultati. A pochi metri dal discusso centro commerciale Lidl, aperto tra le proteste dei residenti lo scorso giugno, in una strada senza uscita parallela a via dell'Acqua Bullicante, permane indisturbato un piccolo angolo di illegalità nascosto ai più, ma oggetto di un recente sopralluogo dei vigili urbani che ne ha svelato i lati oscuri. 

A seguito di un esposto del consigliere regionale del Lazio, Fabrizio Santori, gli agenti si sono recati sul posto. Tre manufatti fatiscenti, due di questi già agli atti dell'ufficio edilizia della Polizia Giudiziaria dal 2005 in un apposito fascicolo che fotografa un quadro identico a quello di oggi, dove emerge anche un ordine di demolizione del 7 luglio di quell'anno. Quasi tre lustri dopo niente è successo. A dicembre, durante il sopralluogo, all'interno delle casette pericolanti sono state identificate cinque persone di nazionalità straniera, una di queste in possesso di decreto di esplusione dal Paese.

Lungo la strada quattro contatori esterni Acea e una scatola con sportelletto Enel e all'interno un impianto di derivazione con due cavi elettrici "volanti". Un maxi allaccio abusivo alla rete pubblica sul quale sono intervenuti sempre a dicembre anche i Carabinieri. E ancora nel verbale del sopralluogo troviamo un'auto in stato di abbandono con le ruote posteriori sgonfie e il blocchetto di accensione divelto, risultato sotto sequestro da parte del commissariato Porta Maggiore. Insomma, un porto franco che nonostante le denunce dei cittadini e gli interventi sporadici delle forze dell'ordine resta tale.  

Duro il commento del consigliere Santori. Non è la prima segnalazione in merito da parte del centro destra. "Le nostre denunce, sollevate insieme a Francesco Figliomeni, consigliere capitolino di Fratelli d'Italia e Emiliano Corsi, capogruppo di Fdi in V municipio, hanno trovato conferma nel verbale redatto dalla Polizia locale. Una situazione vergognosa e insostenibile che alimenta l’insicurezza di un intero quadrante e il degrado di questo quartiere, con i cittadini che in più occasioni hanno segnalato strani movimenti di gruppi di persone che trovano ospitalità all’interno di questi edifici. E’ ora di voltare pagina e mi auguro che chi ha la responsabilità di governo del territorio del V municipio, in collaborazione con il sindaco Raggi, sappia  prendere i giusti provvedimenti per un ripristino della legalità e della sicurezza dei cittadini che non può più essere rimandato".

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