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Villa Gordiani, il M5s fischia la fine: addio al campo di calcio nel parco

Il Pd chiede un bando per far rinascere l'ex impianto sportivo, ma una direttiva di giunta del minisindaco Boccuzzi svela le intenzioni del municipio: rimetterlo a verde pubblico

La maggioranza Cinque Stelle vuole dismettere il campo di calcio di villa Gordiani. L'area dell'ex impianto sportivo sarà adibita a verde pubblico. E' scritto nero su bianco nell'ultima direttiva della giunta Boccuzzi, la numero 18 dell'8 maggio 2017. Ma la scelta non è esattamente condivisa. Chi per anni ha portato figli e nipotini a giocare con gli amici all'aria aperta, non comprende la ragione di eliminare un luogo di aggregazione e sfogo quotidiano per i ragazzi del quartiere. 

L'impianto - un campo in erba, la "casetta" per il bar e la segretaria e due fabbricati in lamiera per gli spogliatoi - è stato ceduto nel 2007 dal municipio a una società di gestione tramite bando di gara. Calcio sociale, per permettere a tutti di frequentare a prezzi modici. Nel 2015 lo stop delle attività. A seguito di alcuni sopralluoghi effettuati dall'UOT (ufficio tecnico) del municipio la società polisportiva avrebbe dovuto eseguire dei lavori di ristrutturazione, con tanto di smaltimento di lastre di eternit. Lavori che non sono mai stati effettuati. La struttura è abbandonata da due anni. 

Poi la delibera dell'ex giunta Palmieri per rimetterla a bando, con il calcio sociale tra i requisiti per la partecipazione e l'obbligo di effettuare il restyling. Era pronto alla pubblicazione, ma il cambio di governo ha congelato il tutto, e oggi la volontà degli amministratori è un'altra. Tornerà a verde pubblico, nelle more di un protocollo d'intesa ancora da redigere tra municipio, Sovrintendenza e dipartimento Ambiente "per la definizione di un modello di gestione". E accanto alla riqualificazione del vicino mausoleo, con "istituzione di un centro documentale presso la casa del custode". 

Una perdita che il quartiere non può permettersi, come sostenuto a gran voce dalle forze di opposizione d'accordo su un punto: un impianto sportivo in periferia è una risorsa, non qualcosa di cui disfarsi. "Non ho mai visto un'amministrazione che demolisce una struttura già esistente invece che valorizzarla" commenta Maura Lostia, consigliera Pd del municipio. "Stiamo portando avanti una raccolta firme tra i cittadini e una mozione per chiedere il ritiro della direttiva". Sulla stessa linea il consigliere comunale, ex V municipio, Maurizio Politi (Fratelli d'Italia): "La scelta di dismettere totalmente lo storico campo da calcio è l'ennesimo colpo al quartiere. Oggi stesso abbiamo depositato una richiesta di commissione sport urgente per affrontare la vicenda, sperando che il M5s in Comune non si chiuda dietro un'ideologica difesa dell'operato della Giunta municipale"

Interpellato da RomaToday, il minisindaco Giovanni Boccuzzi sembra aprire uno spiraglio: "Domani ne riparleremo in maggioranza, ma la direttiva è quella, i margini di cambiamento sono minimi". Ma d'altronde a escludere il campo di calcio ci aveva già pensato il presidente della commissione Sport comunale, Angelo Diario, durante un sopralluogo lo scorso febbraio. "Esiste un progetto, elaborato dal Municipio, che però non è mai stato trasmesso alla Sovrintendenza e, soprattutto, ha stimato in quasi un milione il costo necessario alla realizzazione dell’opera (che prevede, tra le altre cose, il rifacimento del campo con erba sintetica). In poche parole, questo progetto è irrealizzabile". Già, una stima effettuata dall'ufficio tecnico del municipio. Ma, sostengono dal Pd, "è evidente che si può concepire anche diversamente, a costi decisamente più bassi. Le stime fatte poi erano puramente indicative". Detto ciò, per Diario, "nessun progetto che preveda la manutenzione di un campo da calcio a uso libero è sostenibile economicamente".

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