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Pigneto: per Retake e Airbnb domenica di pulizie nel quartiere. Non tutti però gradiscono

Con Retake gli host di Airbnb e l'associazione Pigneto Vivo. Le realtà sociali del territorio: "Hanno deciso che il Pigneto è troppo bello e vicino al centro per essere lasciato ai poveri"

Domenica antidegrado al Pigneto. A promuoverla l'associazione Retake Roma insieme agli Host di Airbnb e l'associazione Pigneto Vivo. Oltre 50 le persone radunate impegnate a rimuovere le pubblicità abusive da cestini, segnali stradali e serrande. Il tutto supportato da Ama. Una domenica che si è svolta nonostante le polemiche circolate nel quartiere dove numerose realtà sociali avevano sottoscritto un articolo pubblicato poi su InfoAut. E anche nel post evento non sono mancate le opposizioni. 

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Retake e Airbnb insieme

retake_pigneto-4Soddisfazione dagli organizzatori per i quali si è trattato di "una giornata all’insegna del divertimento, dell’inclusione e della riscoperta di un quartiere unico realizzata con il contributo-supporto di AMA: l’utility del comune di Roma ha infatti fornito assistenza con il proprio personale e reso disponibili le macchine idropulitrici". "Appuntamenti con grande partecipazione, come questo al Pigneto, servono a incoraggiare le persone a rispettare i luoghi che frequentano, a stimolare gli amministratori a curare gli spazi urbani e a dimostrare che tutti possono fare qualcosa per Roma", racconta Simone Vellucci, Presidente di Retake Roma. “La nostra idea è che questa collaborazione contribuirà ad affermare l’idea di una città che sappia espremere al meglio il suo potenziale, unico al mondo, e dove si possa respirare bellezza e storia in ogni angolo. Per chi la vive ogni giorno così come per chi la visita come turista.”

La giornata ha visto anche la partecipazione dell’Associazione Pigneto Vivo: si tratta di un gruppo di abitanti del quartiere che ha attivato un modello di cura e monitoraggio del territorio in accordo con le forze dell'ordine. Coinvolti alcuni locali e negozi della zona e numerose associazioni del quartiere. A dare una mano c’erano anche gli host della community romana di Airbnb, fra le più attive in Italia, che già in passato avevano raccolto l’invito di Retake a dare una mano. "Retake e gli host di Airbnb condividono la convinzione che spazi pubblici curati, accessibili, vivibili da tutti siano spazi più democratici, più inclusivi e più vitali, anche per chi si occupa di accoglienza", spiega Vellucci.

La polemica pre evento

Non sono mancate le polemiche. Su InfoAut, in un lungo articolo, condiviso da molte realtà sociali del quartiere, si spiega i motivi della contrarietà all'iniziativa. "Hanno deciso che il Pigneto è troppo bello e vicino al centro per essere lasciato ai poveri e se lo stanno prendendo. A causa di Airbnb, a Berlino, gli affitti sono saliti del 25% in un anno. I berlinesi hanno organizzato proteste, lanciato campagne mediatiche e infine hanno costretto il sindaco ad emanare una legge per porre un stop al fenomeno degli affitti a breve termine. Anche a Barcellona la sindaca Ada Colau si è schierata contro lo stravolgimento della vita nei quartieri popolari che, proprio come al Pigneto, in pochi anni sono stati svuotati dei suoi abitanti per far posto ai turisti del mordi e fuggi. Come lo studio del fenomeno insideairbnb.com ha mostrato, il pericolo, non è rappresentato dalle persone che affittano la cameretta per arrotondare il proprio reddito, ma dai privati e dalle agenzie che, acquisendo e affittando migliaia di appartamenti (senza pagare un euro di tasse), portano fuori mercato il prezzo delle locazioni. Quegli "host" che funzionano come alberghi e che a Roma sono il 60,1% nell'enorme platea di oltre 25mila annunci pubblicati sulla piattaforma di Airbnb. Gli stessi che hanno promosso l'avvio al Pigneto del primo villaggio Retake, spacciando qualcosa che aiuta i loro affari con il bene per il quartiere (ricevendo pure l'appoggio di Ama, delle forze dell'ordine e di alcuni cittadini sceriffi)". L'articolo continua con un elenco di quelle che vengono raccontate come speculazioni [QUI L'ARTICOLO COMPLETO]. 


"Hanno pulito la mia serranda senza permesso"

E nel post event altrettante polemiche ha generato il post su facebook di una libreria, TubaBazar. Nel suo status si legge: "Nel retake di oggi al Pigneto hanno "ripulito" la nostra serranda e qualcosa del nostro muro senza chiederci il permesso. Questa la lettera che avevamo scritto appena abbiamo saputo dell'iniziativa.

Salve,

siamo le socie della Tuba srl , una delle attività commerciali dell'isola pedonale del Pigneto. Vi scriviamo in merito all'iniziativa promossa da airbnb e retake al Pigneto per esprimere il nostro disappunto. Siamo molto critiche rispetto a iniziative "anti degrado" pensiamo di vivere in quartiere complesso, ma dove la qualità delle relazioni è alta ed è questo che lo rende eccezionalmente accogliente. Proviamo ogni giorno con il nostro lavoro a promuovere una convivenza tra persone e culture diverse. Ci piacciono i muri pieni di manifesti, ci piace che i giovani escano la sera, ci piace il rumore, ci piaccciono le persone che si radunano in piazza e un sacco di cose che gruppi come retake considerano "degrado". La retorica del degrado viene spesso utilizzata nel discorso pubblico di questa città per marginalizzare chi è diverso, o, peggio, contro chi è povero, e noi invece siamo un posto che accoglie e festeggia la diversità. Non pensiamo di avere bisogno di essere "riqualificate" e troviamo offensivo che usiate un'immagine della nostra attività per illustrare un'azione di questo tipo. invece di portarci scope e palette, non ci portate arte, cultura e gioia? Questo si che migliorerebbe le vite di tutti e tutte.
 
 

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