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Martedì, 23 Aprile 2024
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Al Pigneto il nuovo modello Ama fermo al palo

L'Ama: ecco i primi “risultati tangibili”; ma al Pigneto situazione in stallo. Nel quadrante critico del VI Municipio l'azienda non riesce a fare risultato. L'associazione Isolapedonale: “non è cambiato niente”

Il nuovo piano Ama per la raccolta, lo spazzamento e il lavaggio delle strade della Capitale, approvato nel febbraio scorso dalla nuova amministrazione ed attuato in via sperimentale in 5 Municipi di Roma (6, 9, 13, 17 e 18), si avvia ormai al giro di boa di metà anno. Entro la fine del 2009, secondo i vertici dell'azienda romana, la città avrà un livello di pulizia di ottima qualità, al pari delle altre capitali europee. Ma per alcuni la previsione è davvero troppo ottimistica. “Dopo l'ennesimo balletto sull'orlo della crisi economica”, dichiarava poco tempo fa l'opposizione in Campidoglio, per bocca del vice presidente della Commissione Bilancio Alfredo Ferrari, “la municipalizzata accede ad un “trattamento privilegiato” da parte del sindaco Alemanno, e tutto ciò a danno delle periferie che vedono i propri fondi diminuire drasticamente”.

Nonostante gli investimenti e il nuovo piano però, nel quartiere Pigneto una delle zone in cui è partita la sperimentazione, la situazione è quella di sempre.

LE INTENZIONI DELL'AMA
Il nuovo modello, figlio del Piano Industriale approvato dall'azienda, prevede la suddivisione del territorio di Roma in “circa 400 aree elementari di servizio”, nelle quali si agirà in base al contesto e al volume di rifiuti specifico riorganizzando le linee di pulizia e di raccolta. Prioritarie le zone critiche. In questo modo, dichiarano i vertici Ama, non solo si assicura un servizio qualitativamente migliore, ma anche più efficiente e razionalizzato. Una pulizia quotidiana per le vie principali di transito dei quartieri e servizi aggiuntivi per le zone critiche. E grazie al riordino e soprattutto al piano di rientro del Comune (che ha permesso all'azienda un recupero di circa 180 milioni di euro) vi è la possibilità di un ulteriore investimento in tecnologie, mezzi e personale. È previsto infatti l'acquisto di più di 700 nuovi veicoli e il via libera per 544 nuovi posti di lavoro a tempo indeterminato: operatori ecologici, autisti di mezzi pesanti e seppellitori-interratori.

DALLE PAROLE AI FATTI... “QUALI?”
Scetticismo e incertezza però alimentano il disappunto dei residenti del Pigneto, mentre il comunicato Ama parla di “risultati tangibili” nei primi Municipi in cui è partito il nuovo modello. Per il vice presidente al Bilancio Ferrari “Roma continua ad essere sporca”. E molti cittadini e associazioni di quartiere sono dello stesso parere. Non riescono proprio a scorgere risultati, tanto meno tangibili. Il Pigneto è una delle zone che si possono considerare critiche, nel sesto Municipio, per la presenza di una certa movida notturna e il successo del mercatino rionale. Il quartiere oltretutto è protagonista da diverso tempo di un progetto di riqualificazione grazie anche agli sforzi dei residenti che stanno facendo molto per rilanciare il territorio.

LA VOCE DELL'ASSOCIAZIONE
L'associazione Isolapedonale, che gestisce una community di circa 1200 utenti-residenti, è tra le più agguerrite su questo fronte. “Non è cambiato nulla”, esordiscono i rappresentanti dell'associazione. “Basta fare un giro per le strade o, alla peggio, dare un'occhiata con il servizio Street View di Google per rendersene conto. Qualche mese fa, asserisce l'associazione, l'Ama aveva annunciato l'avvio del servizio di “raccolta porta a porta per gli esercizi commerciali, oltre ad una task-force per multare chi non fa differenziata”, ma non sono ancora stati attivati. “Qui non c'è nulla di nuovo, di diverso e di migliore. Cassonetti stracolmi, raccolta differenziata praticamente inesistente, aree verdi abbandonate a sé stesse... insomma: tutto normale, come sempre”.

“Nel quartiere”, proseguono poi i membri di Isolapedonale, “con la bella stagione, la sera, vengono dalle 5mila alle 15mila persone” e purtroppo il sabato mattina il mercatino rionale è costretto ad aprire “sui cocci delle bottiglie di birra”. La situazione, tagliando corto, è addirittura “catastrofica”.

E a peggiorare la situazione, dicono i cittadini, la nevrotica e destabilizzante vita notturna del quartiere, che di notte si riempie di urla e confusione. Un passaggio continuo, fino a mattina, di armate Brancaleone che, alticce e spensierate, non lasciano tregua alcuna ai residenti, molto spesso costretti a passare nottate in bianco senza poter fare nulla per opporsi. Auto in doppia fila, bottiglie che rotolano sull'asfalto, risate e, immancabilmente, litigi e risse: che a volte terminano solo all'arrivo delle macchine blu.
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