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Nuovo Cinema Aquila, l'ex direttore: "Noi estranei a Mafia Capitale, nominati parte civile"

Fabio Meloni, ex direttore del multisala del Pigneto: "Il tribunale ci ha riconosciuto parte civile nel processo sull'appalto del Recup Lazio, che vede il nostro socio Monge coinvolto per turbativa d'asta. Non ci hanno chiuso per Mafia Capitale"

"Siamo completamente estranei da tutte le faccende che hanno coinvolto Monge nell'inchiesta. Mafia Capitale con la chiusura del Cinema L'Aquila non c'entra assolutamente niente". Torna a chiamarsi fuori da ogni possibile coinvolgimento nella maxi indagine il presidente dell'N.C.A. Coop. Soc. ONLUS, direttore del famoso cinema indipendente del Pigneto, chiuso a giugno. E stavolta lo fa forte del ruolo di parte civile accordatogli dal tribunale nel processo Cup Lazio, stralcio di quello principale di Mafia Capitale, che vede coinvolto invece l'ex presidente del Sol.Co, Mario Monge (appaltatore principale del Cinema), e l'ex capo gabinetto del presidente del Lazio, Maurizio Venafro. 

"Questa decisione conferma, se ce ne fosse ancora il bisogno, la totale estraneità del gruppo dirigente del Nuovo Cinema Aquila (Fabio Meloni, Domenico Vitucci e Adele Dell’Erario) da tutte le faccende che hanno coinvolto l’ex Presidente del Consorzio Mario Monge" dichiara Meloni, che alla direzione del progetto artistico del cinema era stato chiamato nel 2011, con una sorta di subconcessione, dallo stesso Monge, vincitore dell'appalto per la gestione del cinema l'Aquila nel 2004. Insieme erano soci fondatori dell'N.C.A. Coop. Soc. ONLUS. Quest'ultima si inserisce nel progetto, con Meloni direttore. 

Lo scorso giugno l'improvvisa revoca della concessione a Monge da parte del Comune di Roma, proprio per quella subconcessione che non sarebbe stata consentita dal regolamento sugli appalti. In tutto questo però, il presidente Monge resta coinvolto anche in Mafia Capitale, e l'ipotesi che Buzzi e Carminati abbiano messo le mani anche sul cinema comincia a farsi spazio. Da qui la campagna di Meloni che per mesi ha ribadito l'estraneità a qualunque vicenda legata al Mondo di Mezzo. 

"Questa importante Ordinanza del Tribunale di Roma riaccende i riflettori su tutta la controversa vicenda del cinema del Pigneto, tutt’oggi chiuso, e conferma quanto sostenuto dalla ex direzione del cinema da diversi mesi a questa parte: il Nuovo Cinema Aquila, cioè, non è stato revocato per le vicende relative all’inchiesta conosciuta come Mafia Capitale, né tantomeno per “inosservanza di regolarità contributiva", bensì solo ed unicamente per una supposta "subconcessione non consentita". Sulla quale siamo in attesa della sentenza del Tar. 

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