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Nuovo ma in preda al degrado: benvenuti nel Mercato Labicano

Inaugurato nel 2001, la struttura si fa riconoscere per i graffiti, i gradini rotti e la recinzione fatiscente. I residenti: "Le opere fatte dopo sono di gran lunga migliori per progetto, per materiali usati e per messa in opera"

Se molti sono ancora i mercati che attendono adeguata riqualificazione, qualcuno, ristrutturato nel nuovo millennio, è già in lento declino. Ne è un esempio il Mercato Labicano del VI Municipio, ristrutturato nel 2001 in un moderno centro polifunzionale integrato, che prevede i box per gli operatori del mercato, ma anche negozi, uffici e persino autorimesse privata e pubbliche.

Passando però oggi per il mercato di via Alberto da Giussano e gettando uno sguardo qua e là, sembrerebbe così lontano quell’11 novembre del 2001 quando fu inaugurato, tanto grave è il degrado in cui versa oggi.

L’edificio comprende nei piani sottostanti il mercato, box auto privati dislocati in tre sottostrutture ed un’autorimessa pubblica riservata ai clienti. Proprio qui fin dall’inizio si sono presentati problemi di gravi infiltrazioni di acqua ancora non risolti o risolti in parte dal costruttore con palliativi, nel tentativo di mascherare grossolani errori di progettazione.

A denunciarlo sono i residenti in via Gentile da Mogliano: “Quella recinzione là, oltre ad essere fatiscente e realizzata con materiale scadente non è stata mai terminata”, afferma una cliente abituale. “Ci sono infatti delle aperture proprio dove ci sono le uscite di sicurezza. Chiunque può così liberamente introdursi a qualsiasi ora e raggiungere sia le autorimesse sottostanti sia il parcheggio pubblico”.

Le fa eco un operatore ortofrutticolo: “Il parcheggio riservato ai clienti è poco sicuro e quindi scarsamente usato poiché c’è un unico accesso in via Gentile da Mogliano e la via di fuga è addirittura chiusa con lucchetto e catena.” Così i clienti preferiscono lasciare le auto in doppia o terza fila e le aree limitrofe al mercato sono sempre congestionate dal traffico.

  Mancano gli estintori che sono stati asportati, così come sono stati rotti alcuni tubi e lance dell’impianto antincendio  
Un degrado visibile a prima vista attraverso i graffiti che decorano le scale e l’abbandono in cui versa la struttura. “Basta scendere giù nei box auto e notare siringhe, lattine e bottiglie, tutte testimonianze delle scorribande notturne e diurne che in poco tempo hanno messo fuori legge l’autorimessa pubblica”, aggiungono i residenti. “Mancano gli estintori che sono stati asportati, così come sono stati rotti alcuni tubi e lance dell’impianto antincendio”.

Sotto accusa anche i materiali scadenti con cui l’opera è stata realizzata in poco tempo, in maniera approssimativa e non a regola d’arte, evidenziati dall’inesorabile trascorrere del tempo. Balzano così all’occhio attento alcune piastrelle del pavimento rotte o scollate, le copertine di travertino staccate o danneggiate, le crepe sui muri, l’intonaco distaccato, alcuni gradini rotti delle scale di accesso al mercato di via Gentile da Mogliano.

“Quello che più indigna è che nessuno si fa carico di risolvere i problemi. Nessuno in questi anni è intervenuto per rimuovere le criticità che, con il passare del tempo, si sono moltiplicate”,  recriminano i cittadini. “Il costruttore, dal canto suo, cura solo quelle aree che gestisce di persona, ovvero negozi e uffici. Lì, guarda caso, i problemi vengono risolti con solerzia. Il Mercato Giussano doveva essere un gioiello, un’opera pilota per la realizzazione dei futuri mercati; invece constatiamo che le opere fatte dopo, anche all’interno dello stesso Municipio, sono di gran lunga migliori per progetto, per materiali usati e per messa in opera”.
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