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Municipio V, si punta alla democrazia dal basso: ecco le Consulte di quartiere

Dopo i fatti di Tor Sapienza si studiano soluzioni per colmare la distanza tra eletti ed elettori. Presentata una mozione per l'istituzione di "organi rappresentativi dei cittadini alle attività della politica locale". Lunedì 24 il voto del consiglio

"Diamo voce e volto agli invisibili cittadini del V municipio". Le periferie scoppiano e nel parlamentino di via Perlasca si studiano soluzioni per colmare la distanza tra eletti ed elettori, apparsa quanto mai evidente dopo i fatti di Tor Sapienza.

Ieri, 20 novembre, i consiglieri Maria Pia Federici (Pd), Maria Marchionni (Pd) e Luca Arioli (Fi) hanno presentato una mozione urgente per chiedere l’istituzione di "organi rappresentativi dei cittadini e delle cittadine alle attività della politica locale", denominate dai proponenti "Consulte di quartiere".
 
"Questo atto - spiega la consigliera Maria Pia Federici - ha tre obiettivi principali: riavvicinare i cittadini alla Politica attraverso l’ascolto attivo; fa partecipare attivamente i cittadini alla vita politica del municipio e del quartiere; dare risposte ai problemi prima che questi si trasformino in situazioni emergenziali". Il riferimento è ovviamente alla rivolta di Tor Sapienza, e alle altre situazioni di disagio che hanno visto coinvolta la periferia est della Capitale

"Perché la politica non riesce più a dare risposte? - si chiede la Federici - Perché il problema a volte non si conosce e se ne ha spesso una bassa percezione, lo sottovalutiamo, e si affrontano solo problematiche che hanno soluzioni spicciole ed immediate, intravedendo solo un probabile ritorno elettorale".

IL VOTO - Via libera dunque, almeno nelle intenzioni dei proponenti, alla partecipazione dei cittadini, sebbene il sì del consiglio sia tutt’altro che scontato. Il voto sulla mozione è stato infatti rinviato dalla maggioranza del Consiglio (15 voti contro 5 a favore) alla seduta di lunedì 24 novembre. 

CHE COSA SONO - La mozione impegna il Presidente e la Giunta del Municipio "a istituire organi rappresentativi dei cittadini e delle cittadine alle attività della politica locale, denominati 'Consulte di quartiere' al fine di consentire un’attiva partecipazione democratica delle persone in forma associata, nonché favorire il senso di appartenenza alla propria comunità e facilitare i rapporti ed il confronto con l’Amministrazione locale". In sostanza si tratta di organismi autoelettisi a rappresentare i cittadini di fronte alle istituzioni. 

NO AI PARTITI - Le Consulte di quartiere, si legge ancora nella mozione, "devono essere apolitiche ed istituite al fine di promuovere occasioni di incontro e socializzazione tra i cittadini, per la partecipazione alla vita sociale e politica dell’istituzione locale, e concorrono a rappresentare le esigenze della popolazione; sono strumento di consultazione da parte degli organi municipali; valorizzano le associazioni dei cittadini, le organizzazioni di volontariato e le altre formazioni sociali".

RISORSE - Per incentivare la partecipazione e le attività della Consulta, però, servono investimenti. I consiglieri chiedono dunque all’Amministrazione Comunale di attivare un 'Fondo di quartiere' per le attività ordinarie e un 'Bilancio partecipativo' per sostenere "progetti specifici più quotati nei quartieri".  

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