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Dal Pigneto al Collatino bocciofile a cinque stelle: "Strutture da riassegnare. Bandi in arrivo"

Ma è polemica sulla chiusura del circolo Roma, dove il municipio vuole trasferire il Cea (Centro educativo ambientale). "Centinaia di iscritti, punto di riferimento del quadrante"

Di sei circoli del V municipio cinque andranno a bando, dopo lavori di demolizione di residui di amianto, uno invece chiuderà e ospiterà il Centro Educativo Ambientale di viale Palmiro Togliatti. E' il nuovo corso a cinque stelle delle bocciofile del territorio, segnato dalla giunta del presidente Giovanni Boccuzzi con un'apposita delibera votata lo scorso 28 dicembre. Parliamo di spazi affidati ad associazioni sportive dilettantistiche con convenzioni temporanee nel 2004. Che il municipio grillino vuole riassegnare ampliando l'offerta. "Purtroppo erano diventati locali a uso quasi esclusivo di gruppo privati - spiega a RomaToday l'assessore Maria Teresa Brunetti - vogliamo che siano a disposizione di tutto il territorio, che ospitino attività culturali, ludiche, sociali di ogni genere, rivolte a ogni fascia d'età". 

I dettagli dei bandi non sono ancora noti, ma l'idea è trasformare le vecchie bocciofile in punti di aggregazione aperti alla cittadinanza. Sono in totale sei le strutture individuate sul territorio dell'ex VI municipio (quelle dell'ex VII sono direttamente collegate ai centri anziani): il bocciofilo "Roma", il "Villa dei Gordiani", il "Pertini", il "Condottieri", lo "Zenodossio", il "Partenope". Tutti a gara, con qualche specifica per due in particolare che ricadono nell'area di villa Gordiani. Il circolo di via Prenestina 320, dove sono necessari lavori per eliminare la presenza di amianto, e quello di viale Partenope 51, che necessita di un discorso a parte. 

Il caso della bocciofila Roma

Campo di bocce realizzato dagli anziani del quartiere nel lontanissimo 1973, l'associazione ha organizzato nei locali eventi di ogni genere, dal Carnevale per bambini alle tombolate natalizie ai tornei di carte, fino al 31 gennaio scorso, quando il municipio gli ha intimato la restituzione di chiavi e concessione. Gli è stata contestata (anche dalla Polizia municipale) la gestione degli spazi, che affittavano a privati per feste varie. "Lo abbiamo fatto solo perché altrimenti non saremmo mai riusciti a rientrarci con le spese. Pensavamo noi a tutto, alla manutenzione, alle utenze. Con le sole tessere dei soci non ce l'avremmo fatta" ci spiega il presidente Carlo Belmonte, che si è appellato in più occasioni al municipio chiedendo un passo indietro. "La struttura andrà in malora se resta vuota, e poi siamo un punto di riferimento importante per tutto il quartiere"

In realtà il municipio ha in mente un progetto: il trasferimento in quella palazzina degli uffici del CEA (Centro Educativo Ambientale), attualmente in viale Palmiro Togliatti, anche qui solo dopo aver effettuato la bonifica della copertura in eternit più volte oggetto di denunce e - si legge in delibera - dopo "l'adeguamento dei locali alle normative vigenti". Un punto controverso. A detta di Belmonte, che la gestisce da tre anni, la struttura è completamente irregolare sul piano urbanistico, in quanto ubicata nell'area vincolata di villa Gordiani. "Ci vorrebbe un milione di euro per sanare gli abusi edilizi" spiega ancora Belmonte. Una cifra improponibile per le casse municipali, con il rischio reale che il circolo rimanga abbandonato. 

Contro la chiusura si scatenano anche le forze di opposizione. "Esiste da 40 anni e conta centinaia di iscritti: molto apprezzata dai residenti del quartiere, collabora anche con altre associazioni del territorio e con le istituzioni scolastiche. Un valore tanto positivo, che la giunta municipale ha deciso di sfrattare per fare spazio ad uno sportello amministrativo. L'inadeguatezza politica del M5S non conosce limiti" dichiara Massimiliano Valeriani capogruppo dem alla regione Lazio. "Rappresenta un esempio di integrazione generazionale e sociale, che una comunità dovrebbe salvaguardare" aggiunge la consigliera municipale del Pd Maura Lostia. 

"Ho personalmente proposto alla giunta del Municipio 5 di trovare una soluzione che tenesse conto delle esigenze del quartiere e dell'amministrazione" ha dichiarato il consigliere capitolino di Fratelli d'Italia Maurizio Politi. "Invece di chiudere, il municipio avrebbe dovuto imporre i prezzi delle sale e riservarsi dei giorni a disposizione dell'amministrazione e dei servizi sociali. Il circolo è tenuto molto bene, e i cittadini del quartiere lo sanno. Come la Giunta sa benissimo che le difformità urbanistiche non saranno sanabili, quindi i locali o rimarrà chiuso, oppure verranno occupato". 

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