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Villa Todini a Villa Ada: per il giardino non c'è alcuna autorizzazione

Legambiente denuncia: "Campidoglio e proprietaria hanno ammesso che non c'è stata alcuna concessione dell'area verde confinante. Dunque è stata occupata abusivamente e va liberata"

Dov'è l'autorizzazione per Villa Todini? Martedì se lo chiedeva Legambiente, denunciando la mancanza di autorizzazione per l'ampliamento del giardino all'interno di Villa Ada. La risposta del Comune e della Todini non si è fatta attendere e non sono mancate le sorprese. Entrambi infatti, pur allontanando l'ipotesi dell'abuso, hanno di fatto ammesso che non ci sono le autorizzazioni.

LA STORIA - Attendendo la risposta dell'Ufficio di Gestione per l'ampliamento del giardino del casolare, acquistato tramite cartolarizzazione dal costruttore Salini, la ex - europarlamentare Todini ha deciso di riprendere i lavori sulla porzione di terreno per la quale lo stesso Salini non aveva ricevuto autorizzazione.

Legambiente, utilizzando foto satellitare tratte da google maps, ha dimostrato che oltre ai lavori sul pezzo in attesa di autorizzazione, sono interessati ai lavori altri 200 metri di terreno sottratti al parco.

AMMISSIONI - Sono arrivati i riscontri a sostegno dell' ipotesi della mancanza di autorizzazioni.
Il Comune: "La società acquirente ha presentato un'istanza di concessione a titolo oneroso dell'area confinante, attualmente in corso di istruttoria da parte del competente Ufficio di gestione", quindi di fatto inesistente, a cui si è aggiunta l'ammissione della stessa Todini, che dopo aver sospeso i cantieri ha dichiarato di esser "in attesa di completare tutti gli adempimenti amministrativi".

PERPLESSITA' -
Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio chiede al sindaco Alemanno di agire tempestivamente per recupare l'area verde. L'ultima perplessità viene proprio da Parlati:"Come è stato possibile inserire nella 'cartolarizzazione' Comune-Salini del casale una sorta di 'promessa-condizione' di una concessione del verde confinante, considerato che si tratta di un atto che deve essere sottoposto al libero vaglio del Consiglio comunale, che può dunque anche bocciarlo?"

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