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Flaminio, scritte offensive contro la Polverini sul ponte Pietro Nenni: la firma è della Milizia

Le scritte nere, incise su due manifesti bianchi, sono comparse lunedì pomeriggio sul plexiglas che protegge la linea della metro A. Il Campidoglio le ha già rimosse. Zingaretti e Alemanno: "Solidarietà alla Governatrice"

Lunedì pomeriggio, sul ponte Pietro Nenni, nel quartiere Flaminio della capitale, sono apparse delle scritte contro la governatrice del Lazio Renata Polverini. "Tagli alla sanità italiana e in Israele finanzi l'ospedale? Polverini Infame". E' questo il testo del messaggio, firmato Militia, organizzazione di estrema destra. Le scritte di colore nero sono state fatte su due manifesti bianchi, attaccati al plexiglas che protegge la linea della metro A quando emerge in superficie, tra le fermate Flaminia e Lepanto.

Sempre lunedì, in serata, il Campidoglio ha fatto sapere che le scritte "contro il Presidente della Regione Lazio Renata Polverini sono state rimosse da una squadra del Nucleo decoro ama che fa capo al Gabinetto del sindaco. Sul posto è intervenuta - conclude la nota- anche la polizia scientifica per effettuare i rilievi".

Il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, così ha commentato l'accaduto: ""A nome mio e di tutta l'amministrazione comunale voglio esprimere la massima solidarietà al presidente Renata Polverini a cui in questo momento sono più che mai vicino". "Le scritte offensive, peraltro prontamente rimosse, di cui é stata fatta oggetto oggi devono esserle - ha concluso il primo cittadino della capitale - da sprone per continuare nel difficile lavoro che ha intrapreso".

Solidarietà alla Polveri anche dal presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti: "Voglio esprimere a titolo personale e di tutta l'Amministrazione provinciale solidarietà al presidente della Regione Lazio Renata Polverini per la vergognosa scritta apparsa a ponte Pietro Nenni a Roma. Un gesto vile e che merita una ferma e unanime condanna".

"Sono certo che chi cerca di utilizzare la violenza - ha concluso Zingaretti - per imporre le proprie convinzioni non avrà mai ragione della democrazia e che la Governatrice del Lazio proseguirà nel suo lavoro alla guida della Regione".

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