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Ostia Ostia / Via Adolfo Cozza

Quale futuro per lo 'Youth Center'? I giovani di Ostia vogliono vederci chiaro

Lo spazio individuato sembra quello della 'Ex Colonia Marina Vittorio Emanuele'. Giovane Italia interviene sull'argomento: "No ad un nuovo centro sociale"

Largo ai giovani del XIII Municipio. Il futuro dello 'Youth Center' anima le ottobrate del Lido. Circa un anno fa, ad Ostia, si costituiva la 'Consulta Giovanile' grazie alle numerose sollecitazioni di diverse realtà associative. Un polo che ha facilitato il dialogo tra realtà giovanili di natura e matrice diversa e grazie al lavoro di rete sviluppato nei mesi, si è discusso anche dei punti focali che accomunavano queste diverse realtà, tratteggiando così la possibilità di un percorso comune, legato ad un obiettivo comune.

NASCE YUT - Nel frattempo, sulla scia di un progetto europeo scritto dai ragazzi del territorio, è nato anche YUT, il network che collega, unisce e mette in rete queste realtà giovanili diverse, attraverso un percorso di partecipazione inclusivo, attivo, e sentito da moltissimi giovani di Ostia e dell'entroterra, configurandosi nei mesi quale progetto di aggregazione attorno al quale tantissimi singoli hanno cominciato a gravitare,allargando così le loro prospettive di cittadinanza attiva. 
 
IL VIAGGIO A LILLE - YUT si definisce "un movimento apartitico, che racchiude al suo interno realtà diverse". Un gruppo di ragazzi, per lo più appartenenti al gruppo ad 'Azione inOnda', a settembre dopo eventi che si sono susseguiti per tutta l'estate, è sceso in piazza Anco Marzio con un bellissimo flash mob.
 
Un movimento attivo tanto che, alcuni ragazzi, per saperne di più sullo Youth Centre sono partiti a Lille. È grazie a questi presupposti che YUT, dialogando con l'amministrazione, in maniera pubblica ed aperta, ha individuato negli spazi della 'Ex Colonia Marina Vittorio Emanuele', ristrutturati per il più ampio progetto della "Casa della cultura".
 
L'AMBIZIONE - Il movimento YUT, tramite la sua pagina facebook ufficiale e un comunicato stampa congiunto mandato con il 'Teatro del Lido Occupato', fa sapere che "non intende in alcun modo rinunciare all'essere il portavoce di tutti i giovani". Anzi "intendiamo riaffermare con forza la volontà di prendere quello spazio e farne un esperimento di socialità giovanile, pubblica e partecipata, un esperimento di imprenditoria giovanile, un'esperienza tanto ricca quanto rimodulabile in base ai bisogni di ogni singolo giovane di questo territorio. Per fare questo non è solo consigliato, ma assolutamente necessario integrarsi con le altre realtà del territorio ed inserirsi all'interno di un percorso più grande".
 
IL CENTRO GIOVANILE - La nascita di un centro polifunzionale giovanile è l'ambizione di tutti. Non solo dei ragazzi dello YUT. Di realtà come questa, ad Ostia e nel XIII Municipio, ce ne sono di diverse ma questa può davvero avere una marcia in più. Almeno sulla carta. Il futuro dello Youth Union Think, in tutta la sua 'purezza' è però in bilico. La spaccattura c'è e sembra evidente. Il 26 ottobre è stata infatti convocata un'assemblea cittadina negli stabili del Teatro del Lido Occupato di via Adolfo Cozza. Un incontro che però non trova d'accordo tutti. 
 
I TIMORI - Patrizio Tontini, portavoce di Giovane Italia del XIII, afferma infatti che "Giovane Italia non parteciperà all'assemblea". Tontini, uno dei primi a credere nel progetto YUT, spiega le motivazioni dell'assenza: "Innanzitutto riteniamo attualmente propagandistico aspirare ad un ulteriore investimento teso a raddoppiare i metri quadrati a disposizione, ci risulta per altro che siano già destinati ad ospitare altre funzioni di servizio pubblico".
 
"Secondo noi - prosegue Tontini - questo spazio non può essere gestito esclusivamente da Associazioni, poiché si rischierebbe di escludere gran parte dei giovani del territorio. Ciò a cui aspiriamo non è l'ennesimo centro sociale politicizzato, ma una struttura fruibile a tutti i ragazzi, di qualunque estrazione politica e sociale. Il nostro pensiero è quello di ripercorrere esperienze positive che sono presenti in altri municipi, come l'Elsa Morante al Laurentino 38 e l'Aldo Fabrizi a San Basilio. Questi due centri sono direttamente gestiti dalle Istituzioni, a garanzia della libera partecipazione di tutti. Le Associazioni possono partecipare liberamente con i loro eventi e le loro attività allo sviluppo o addirittura tremila metri quadrati come richiesto nel loro farneticante comunicato".
 
"NO AD ALTRI CENTRI SOCIALI" - "Il modello di partecipazione mista Comune-Associazioni dal nostro punto di vista - spiega Tontini - risulta essere più funzionale, economicamente del centro culturale. Abbiamo personalmente frequentato queste attività e  studiato il loro fitto calendario di corsi e spettacoli. Siamo concordi nel promuovere tale tipo di gestione. Stiamo anche valutando la nuova esperienza dell'ex mattatoio, in cui da pochi giorni è stato dato al via ad un polo di aggregazione giovanile. Non possiamo credere che le Associazioni attraverso l'autofinanziamento riescano a gestire uno spazio così grande vantaggioso ed equo". 
 
Mariacristina Masi, coordinatore Giovane Italia del XIII, sottolinea che "non si permetterà che si faccia un uso privato del pubblico, come purtroppo è accaduto negli anni passati". Insomma la discussione è ancora aperta con la speranza che il movimento giovanile YUT possa continuare a crescere e confrontarsi con le altre realtà europee. 
 
 
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