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Roma vota, Ostia no: il X Municipio resta sciolto per infiltrazioni mafiose

Il prefetto Vulpiani resterà per almeno 18 mesi. Sabella, intervenendo su Rainews, a proposito della condanna al processo al clan Fasciani era stato chiaro: "Roma non è mafiosa come Ostia"

Le dimissioni di Ignazio Marino da sindaco di Roma hanno messo in moto una serie di dinamiche a catena. L'uscita di scena dell'ormai primo cittadini della Capitale, che sarà ufficiale dopo i 20 giorni previsti dal comma 3 dell'art 53 del Tuel, farà tornare i cittadini alle urne. 

Oltre che al Comune, infatti, saranno chiamati al voto anche i municipi. Ma solo in 14 dei 15 della Capitale. Ciò infatti non avverrà ad Ostia. Il X Municipio, sciolto per infiltrazioni mafiose con decreto del Presidente della Repubblica firmato lo scorso 27 agosto, rimarrà commissariato per almeno 18 mesi, salvo richieste di proroga. 

Alla prossima tornata elettorale il litorale romano verrà chiamato a esprimere un voto per il Comune, ma non per l'amministrazione municipale che rimarrà sotto la guida della commissione prefettizia presieduta da Domenico Vulpiani fino alla scadenza delle commissariamento.

E già negli ultimi giorni Alfonso Sabella, intervenendo su Rainews, in merito all'ultima condanna con aggravanti mafiose nei confronti di membri del clan Fasciani di Ostia aveva lasciato trapelare qualcosa in merito: "Roma va differenziata da Ostia. Ostia è un municipio di Roma che purtroppo ha sempre vissuto come se ci fosse una soluzione di continuità tra la città e il litorale, cosa che non dovrebbe accadere perché Ostia è parte di Roma. Questo ha consentito però alle mafie tradizionali di attestarsi su quel territorio, di prenderne il controllo, di controllare pezzi importanti di quel territorio. Roma però non è una città mafiosa ma è profondamente corrotta". 

I dubbi, leciti, però restano. A chi conviene distaccare la votazione del X Municipio, uno dei più popolosi, da quelle di Roma? Probabilmente a nessuno. E allora si tratta. L'ipotesi di una proroga c'è, come è possibile che la Capitale, complice anche il Giulibileo, non voti nella prossima primavera per il Comune. E' una partita a scacchi. E nel frattempo c'è chi torna a sperare in Ostia Comune. 

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