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Ostia, nessun abuso edilizio: assolti i titolari dello stabilimento 'La Casetta'

Gli avvocati: "Peccato che dall'avvio di questo procedimento lo stabilimento sia stato chiuso, oltre 20 dipendenti mandati a casa e le strutture stiano andando in rovina"

Il Tribunale di Roma ha assolto i gestori dello stabilimento balneare di Ostia 'La Casetta', l'architetto Luigi Salabè, 62 anni, e la madre Annamaria Ancilli, 88, accusati di abusi edilizi. Lo stabilimento era stato sequestrato nel 2015 e ne venne disposta l'immediata chiusura: fatto questo che provocò il licenziamento di alcune decine di dipendenti.

Ora il giudice monocratico del tribunale capitolino, Roberta Di Gioia, ha disposto la restituzione immediata degli immobili ai proprietari, assistiti dagli avvocati Nicola Madia e Antonio Rucco. "Peccato che dall'avvio di questo procedimento lo stabilimento sia stato chiuso, oltre 20 dipendenti mandati a casa e le strutture stiano andando in rovina" affermano i legali.

La vicenda iniziò quando anni fa, nel 2015. Il 25 novembre i sigilli furono posti per "abusi edilizi". Secondo i vigili, nell'operazione di polizia amministrativa, furono riscontrare "difformità" in alcuni manufatti più grandi rispetto a quanto dichiarato e "diversi utilizzi" di alcune strutture. Da lì iniziò una vera e propria battaglia legaleIl 28 dicembre, poi, lo stabilimento fu dissequestrato. Un piccolo momento di tregua perché, nel 2016, il 21 gennaio ci fu un secondo blitz e poi un terzo a maggio.

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