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Ostia, Seapass: l'app per le spiagge libere che non è un'app. "Vi chiediamo solo un po' di pazienza"

Nonostante il 29 maggio sia iniziata la stagione balneare, come ordinanza, sul portale è ancora in atto un work in progress

L'app Seapass, quella per avere sotto controllo l'affluenza nelle spiagge libere del mare di Roma presentata in Campidoglio il 27 maggio, in realtà non è una app, almeno non una di quelle scaricabili come, forse erroneamente, detto dalla sindaca Virginia Raggi nella conferenza stampa del piano per l'estate che verrà. 

Si tratta infatti di una web app come, due giorni dopo la presentazione della stessa e nel primo giorno della stagione balneare 2020, ha spiegato il Campidoglio: "L'app Seapass non è disponibile sullo store perché si tratta di una applicazione mobile (web app) ovvero di un sito web consultabile da qualsiasi dispositivo collegato a internet. Quindi non è scaricabile dagli store, ma solo raggiungibile via web su www.seapassroma.it".

La precisazione è arrivata perché si era creato un malinteso. Non causato dalla stampa, però, ma da quanto aveva dichiarato la sindaca Raggi spiegando le caratteristiche dell'app, anzi della web app: "In pratica funzionerà come un semaforo, l'affluenza sarà legata a tre colori: verde quando la spiaggia è ancora libera e ci sono tanti posti disponibili, gialla quando l'affluenza inizia ad aumentare e i posti diminuiscono, rosso quando la spiaggia è completamente piena e l'affluenza ha raggiunto il picco massimo. In questo modo chiunque parte la mattina per andare al mare potrà controllare tramite questa app che si scarica in maniera molto facile e potrà decidere assolutamente senza stress se andare al mare o fare un’altra cosa che l’estate romana offrirà, quindi restare in villa o fare altro".

Quel "si scarica" detto da Raggi in conferenza stampa, più l'introduzione del comunicato del Campidoglio in cui si legge di una "app per cellulari e tablet" ha generato confusione tanto che, quasi la totalità dei cittadini, questa mattina ha smanettato per ore negli store di iOS e Android per cercarla invano: il motivo ora è spiegato. L'app non è una app, ma un sito consultabile da qualsiasi dispositivo collegato a internet, appunto. 

E che il working in progress sia palese, lo evidenzia anche il cantiere (virtuale) aperto del sito Seapass, per altro non affatto semplice da trovare (non è nella prima pagina di ricerca su Google). Per trovarlo, consigliamo, di inserire il link del sito tra i preferiti del proprio smartphone e tablet.

Sul portale in lavorazione, seppur annunciato pronto per l'apertura della stagione balneare al via da oggi, si trovano i singoli tratti di arenile libero di Ostia, Capocotta e Castelporziano, suddivisi per numeri e colori; in particolare per Ostia ogni spiaggia è denominata con varie sfumature, gialla, rosa, ocra e così via.

Poi c'è il "famoso" semaforo che appare per ogni lido e che segnalerà la disponibilità dei posti in spiaggia - indicati con le paline, anche queste non tutte ancora completamente posizionate - che sono liberi o meno per le famiglie o i gruppi in arrivo sul mare di Roma.

Mancano però, ancora, il regolamento, le indicazioni per i parcheggi e le informazioni utili, cliccando su quelle voci, infatti, il messaggio è chiaro: "Vi chiediamo solo un po' di pazienza per i contenuti che arriveranno prestissimo! Grazie". 

L'app Seapass

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