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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Presidio Sant'Agostino di Ostia, cittadini contrari allo smantellamento dei servizi socio sanitari

La direzione della ASL RM/D ha annunciato l'avvio dei lavori di ristrutturazione del secondo piano del Sant'Agostino per la realizzazione della "Casa Della Salute" e conseguentemente l'immediato accorpamento del servizio

Il 26 ottobre con una nota informale, la direzione della ASL RMD dava notizia agli operatori del T.S.M.R.E.E. (tutela salute menatale e riabilitazione in età evolutiva) dell’avvio dei lavori di ristrutturazione del secondo piano del S. Agostino, per la realizzazione della 'Casa Della Salute' e conseguentemente l’immediato accorpamento del servizio distribuito su due piani in un unico piano. In pratica neuropsichiatri infantili, psicologi, terapisti della riabilitazione, assistenti sociali e personale amministrativo, costretti a lavorare in uno spazio dimezzato.

A tal proposito il Comitato a Difesa della Casa del Parto e dei Servizi materno-Infantili ha puntato il dito e alzato la voce: "Rivendichiamo il diritto alla salute, inteso come benessere socio-sanitario, insieme agli operatori dei servizi, perché i cittadini vanno trattati come sovrani  e non, come qualcuno pensa, come sudditi che devono solo subire capricci altrui." E' la denuncia del Comitato sostenuta dai Cobas Asl RmD che si sono dati appuntamento davanti al presidio S. Agostino sul lungomare Paolo Toscanelli ad Ostia a seguito, appunto, della decisione dell'azienda sanitaria di accorpare un servizio distribuito normalmente su due piani in un unico piano con la realizzazione della 'Casa della salute'.
 
Il Cobas Asl Roma D "denuncia ancora una volta un metodo di gestione che risponde più a una logica padronale della Cosa Pubblica che a un’idea di governo delle problematiche, criticità, necessità e bisogni del Territorio e che veda coinvolti e partecipi le Realtà Sociali, le Organizzazioni Sindacali, le Associazioni degli utenti, ecc. Il Cobas Asl Roma D denuncia altresì come, ancora una volta, si assumano decisioni ledendo, mortificando e umiliando la dignità umana e professionale delle operatrici e operatori che, senza alcun preavviso, coinvolgimento né condivisione, si vedono costretti, in brevissimo tempo, a “dover sloggiare” con il rischio di pesanti ricadute sulle attività e sui livelli quantitativi e qualitativi offerti ai cittadini utenti. Il Cobas Asl Roma D, infine, si riserva di segnalare e denunciare eventuali disagi e disservizi che verranno a determinarsi in seguito a tale decisione." Ha sottolineato Cesare Morra, dei Cobas Asl Rmd. 

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