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Nuova scoperta a Ostia Antica: una maledizione proteggeva la tomba di un bimbo

È una delle dieci nuove sepolture portate alla luce durante l'ultima campagna di scavi archeologici nel parco dei Ravennati ad Ostia Antica

Altra sensazionale scoperta fatta a Ostia Antica. Una tomba di un bambino coperta da una lastra di piombo con una maledizione. È una delle dieci nuove sepolture portate alla luce durante l'ultima campagna di scavi archeologici nel parco dei Ravennati ad Ostia Antica, iniziata a giugno da 30 studenti provenienti da tutto il mondo e coordinata dalla Soprintendenza speciale per i beni archeologici di Roma e dall'American Institute.

La scoperta è stata annunciata da Paola Germoni, della Soprintendenza Archeologica di Roma. "Queste lamine erano diffuse in epoca imperiale - spiega - e contenevano sia terribili maledizioni contro chi profanava le tombe, sia maledizioni magiche affidate al defunto contro i nemici".

"La seconda campagna di scavi nel Parco dei Ravennati ha seguito due direttive - spiega Germoni - la prima è la strada basolata, già in luce, vicino alla quale è stato riportato alla sua planimetria originale un grande mausoleo circolare foderato in blocchi di travertino, che si inquadra alla fine dell'età repubblicana. Ma sono attestati nei secoli successivi usi a fini funerari, sia per il rito dell'inumazione sia della cremazione. All'interno del muro perimetrale che conteneva il sepolcro - continua - abbiamo trovato su una tomba di un bimbo una lastra in piombo con il foro di un chiodo le cui caratteristiche ci fanno chiaramente comprendere che si trattava di un supporto scrittorio a protezione del corpo del bambino. Su questo supporto scrittorio venivano lanciate terribili maledizioni contro i profanatori della tomba". 

Il parco dei Ravennati è un'area verde di circa 15 mila metri quadrati che, due millenni orsono, si affacciava sul corso del Tevere. Oggi è ricompreso fra l'ingresso agli Scavi di Ostia Antica e il castello di Giulio II. Recentemente la Soprintendenza ai Beni Archeologici ha riattivato le indagini sull'area accordando una concessione per un cantiere-scuola organizzato dall'American Institute for Roman Culture.

La campagna ha individuato ambienti domestici di fine IV secolo caratterizzati da uno straordinario pavimento in opus sectile e coloratissimi marmi policromi.

Si tratta di apparati decorativi tipici di una domus tardo-antica appartenente probabilmente ad una famiglia aristocratica. Una strada basolata del III secolo d.C. divide l'abitazione da un mausoleo di tarda età repubblicana che quest'anno ha rivelato una elevata concentrazione di sepolture.

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