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La Roma Lido arriva prima di tutti... quando il treno all'incontrario va

E' la peggior linea d'Italia. A dirlo è l'indagine Pendolaria 2015 di Legambiente. La "Feccia del Male" precede la Circumvesuviana e la Chiasso-Rho. E' il suggello ad un anno da incubo che sta portando il "trenino" in dote ai francesi di Ratp

La Roma-Lido è la peggior linea d'Italia. E' il risultato della campagna Pendolaria lanciata da Legambiente. Un risultato cercato e voluto, per così dire, da Atac che nella sua gestione ha toccato il minimo storico nel 2015. Una gestione che ha creato le condizioni giuste per l'arrivo dei privati, tanto che nelle ultime ore la francese Ratp Dev sarebbe pronta a mettere 250 milioni di euro per acquisire la tratta che collega Roma ad Ostia.

Per la prima volta, forse, la Roma-Lido è arrivata prima di tutti. Battuta la storica Circumvesuviana. Terza piazza per la Chiasso-Rho. Giù dal podio, in rigoroso ordine di classifica, la Verona-Rovigo, la Reggio Calabria-Taranto, la Messina-Catania-Siracusa, la Novara-Varallo, la Orte-Foligno-Fabriano e infine la Genova-Acqui Terme. Un primo posto, però, che non fa sorridere. 

Già perché questa è una classifica che "all'incontrario va". Ma la Roma-Lido non "il treno dei desideri" di Adriano Celentano, piuttosto un incubo. O, citando i pendolari, una 'Feccia del Male' che traghetta "nell'odissea quotidiana" gli utenti neanche fosse Caronte nell'Inferno dantesco. Ed infetti il 'Trenino', così chiamato quasi in senso affettuoso ormai, non ha fatto nulla per demeritare la palma di "peggior linea d'Italia".

Il 2015 è stato un anno terribile. Secondo il rapporto di Legambiente, il servizio ferroviario di questa linea suburbana gestita da Atac, "risulta totalmente inadeguato per i circa 100.000 pendolari quotidiani". Nell'ultimo anno si sono susseguite corse saltate con frequenze oltre i 40 minuti, convogli vecchi e sovraffollati spesso privi di aria condizionata, stazioni non presidiate. 

"Ad aggravare il tutto, il fatto che i pendolari di questa linea arrivati al capolinea a Roma, spesso continuano il viaggio sulla linea B della metropolitana. Dove trovano un servizio indegno per una città europea, con attese che si attestano, in media, sui 15 minuti con picchi di 20-25, quando, a causa di guasti ai convogli o al sistema elettrico, il servizio non si ferma totalmente", si legge sul rapporto di Pendolaria.

Roma-Lido: le foto di Legambiente

Effettivamente l'ultimo anno ha regalato diverse perle. Tutte negative, si intende. Ad ottobre e a luglio diversi treni si sono fermati all'altezza della stazione di Casal Bernocchi e i pendolari, pur di tornare a casa, sono dovuti scendere dai convogli rotti, camminare sui binari poco illuminari, aiutarsi a vicenda a superare gli ostacoli e giungere così alla stazione più vicina per poi prendere un autobus prima di arrivare a destinazione. 

Per non parlare delle biglietterie chiuse, troppe volte, alle stazioni di Ostia. Disagi che hanno portato gli utenti all'esasperazione. Un malessere sfociato, purtroppo, anche con aggressioni verso i malcapitati macchinisti Atac. Eppure, va detto, la giunta dell'ex sindaco Ignazio Marino e Atac negli ultimi mesi avevano tentato di tutto. Facendo anche promesse, troppe. L'ultima che ha scatenato un effetto domino è stata a settembre. 

Atac, con una nota ufficiale, comunicò il nuovo orario portando le frequenze dei treni sulla Roma-Lido a "soli" 10 minuti. Notizie prese con entusiamo dai pendolari che però, con disappunto, si ritrovarono costretti ancora a fare i conti con i soliti ritardi bibblici. Un malcontento che, come sempre facciamo, abbiamo riportato fedelmente ma che l'allora assessore ai trasporti di Roma Stefano Esposito etichettò come "gossip del web". 

Mai mettersi contro un pendolare legittimamente furioso. Tempo un paio di giorni e arrivano le scusa di Esposito condite dal colpo di coda: "Si viaggia gratis per un mese". Promessa che, verosimilmente, non arriverà mai a destinazione, come se stesse viaggiando anche lei su uno di quei treni vecchi della Roma-Lido. 

"Al contrario degli altri Paesi europei, in Italia negli ultimi 20 anni neanche un euro è stato investito dallo Stato per l'acquisto di nuovi treni. - ha dichiarato il vicepresidente di Legambiente Edoardo Zanchini - Alcune Regioni hanno fatto investimenti attraverso i contratti di servizio, altre più virtuose, individuando risorse nel proprio bilancio o orientando in questa direzione i fondi europei. In assenza di una regia nazionale ci troviamo sempre di più di fronte a un servizio di serie A, per i treni ad alta velocità, di serie B nelle Regioni che hanno individuato risorse per evitare i tagli, e di serie C nelle altre Regioni."

E pensare che la 'Freccia del Mare', treno voluto dall'allora giunta Veltroni, era ed è uno dei convogli "moderni" della tratta Roma-Lido. Da allora la situazione non è migliorata, anzi da diversi anni a questa parta "all'incontrario va"


 

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