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Martedì, 16 Aprile 2024
Ostia via delle acque rosse

Ostia, dietrofront sull'area rom? Intanto è polemica su facebook

La notizia del possibile centro accoglienza per i rom nella pineta Acque Rosse di Ostia continua a far discure nel X Municipio

Passo indiento, non ci sarà nessun centro accoglienza per i rom nella pineta Acque Rosse di Ostia. E' quello che trapela da un'intervista rilasciata dal Presidente del X Municipio Andrea Tassone e l'assessore alle politiche sociali Emanuela Droghei che ne hanno dato l'ufficialità. 

Sembra tutto risolto, quindi, ma mancano le conferme. Il parlamentino lidense non ha mandato nessuna comunicazione ufficiale anche se, su Facebook, l'assessore all'ambiente Marco Belmonte spiega che "la notizia era falsa. C'è un problema legato alla sicurezza contro gli incendi nella pineta Acque Rosse. Ci sono circa 70 persone tra cui anche donne e bambini che vivono dentro delle barecche, bisogna trovare il modo di metterli in sicurezza. Da qui la costruzione del campo nomadi".

Notizia che, sempre sul social network, aveva però accolto positivamente Don Franco De Donno, responsabile della Caritas di Ostia: "Finalmente viene messa al bando la triste parola 'sgomberi' nella dichiarazione di intenti del nuovo assessore Droghei inserendone un'altra - alternativa - che abbiamo sempre invocato nella prassi degli sgomberi risultati sempre i inutili, dispendiosi e disumani . Non si parla di 'campi nomadi' ma si parla di 'piccoli villaggi' auto costruiti con l'intervento di ROMA TRE, non residenziali ma di opportunità di successiva integrazione lavorativa e professionale. I villaggi autocostruiti non saranno ghetti esclusivi per i Rom ma daranno accoglienza anche a senza fissa dimora italiani". 


La miccia però era già stata accesa. Associazioni come Labur si sono detti sin da subito contrati parlando mentre CasaPound e Pdl hanno parlato addirittura di mobilitazioni, raccolte firma e manifestazioni. “Non è assolutamente praticabile l’ipotesi ventilata dal centrosinistra capitolino del X Municipio (ex XIII), che vorrebbe organizzare un campo “temporaneo”, almeno nelle intenzioni, per i nomadi che abitano abusivamente nell’insediamento di Acque Rosse nella pineta di Castel Fusano”.

È quanto dichiarano il capogruppo Pdl della Regione Lazio, Luca Gramazio, il consigliere Pdl di Roma Capitale, Giovanni Quarzo e il consigliere Pdl del X Municipio, Cristiano Rasi. “Si tratta di uno scivolone bello e buono quello commesso dall’assessore municipale Droghei, che non tiene in considerazione le esigenze del territorio, dei residenti e soprattutto della necessità di dare una organizzazione reale a questo fenomeno, come era nelle intenzioni del piano nomadi varato dalla precedente amministrazione capitolina. Per questo motivo – proseguono Gramazio, Quarzo e Rasi - abbiamo deciso di presentare interrogazioni, al presidente del Municipio, al sindaco Marino e al presidente Zingaretti, al fine di comprendere quanta verità ci sia dietro questa idea, come minimo estemporanea”. 
 

“Il buonismo non ha mai prodotto risultati positivi: va ricordato che alcuni personaggi residenti in questo insediamento abusivo sono stati più volte ricollegato al rovistaggio e alla vendita dei materiali estratti dai cassonetti. Invece di pensare a logiche meramente assistenzialiste – concludono - i titolari delle politiche sociali dovrebbero farsi promotori di interventi concreti atti a capire chi vive nei campi, a integrare nella legalità chi ha realmente intenzione di farlo, favorendo invece con rigore le espulsioni di chi vive nell’illegalità”.

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