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Giovedì, 25 Aprile 2024
Ostia Casal Palocco / Via Nicanore di Alessandria

Palocco, l'omicidio di Sesto Corvini sveglia persino il Pd sulla Mafia a Ostia

Politici e associazioni manifestano il loro sdegno davanti l'accaduto. Anche il presidente Tassone lancia l'allarme e chiede l'intervento del prefetto. C'è però chi ricorda i silenzi seguiti agli arresti di luglio

L'omicidio avvenuto ieri mattina a Casalpalocco che ha visto l'imprenditore Sesto Corvini soccombere sotto sei colpi di pistola in pieno volto ha riacceso i fari sulla malavita nel X Municipio. Ieri persino il presidente del X Municipio, Andrea Tassone, si è ricordato che Ostia è un territorio di Mafia ed ha chiesto al prefetto Giuseppe Pecoraro di istituire con urgenza un Comitato per l'ordine e la sicurezza subito dopo il terribile omicidio avvenuto all'incrocio tra via Alessandro Magno e via Nicanore di Alessandria.

Ancora presto per dire se dietro questo omicidio ci sia la mafia o chissà quale altra organizzazione del malaffare. I carabinieri sono però al lavoro e non escludono nessuna pista. L'associazione 'Luna Nuova', attiva sul territorio, sta già lavorando per poter affrontare, o quanto meno arginare il problema. Il 5 ottobre scorso, il gruppo di cittadini, si è riunito nell'oratorio di una parrocchia di Ostia e ha riunito centinaia di persone. Nella giornata di ieri sono arrivati, a pioggia, anche i commenti dei politi. 

Al coro dei preoccupati si aggiungono Andrea Storri e Giuseppe Sesa, rispettivamente coordinatore e capogruppo del Pd a Ostia. Durissima, come non lo era stata neanche in occasione degli arresti di luglio, la loro nota: "L'episodio e le drammatiche modalità della sua esecuzione consegnano, ancora una volta questo territorio alle cronache nazionali: è ora di affrontare la realtà per come si presenta e per come il Partito Democratico la denuncia da anni. Le recenti indagini della Procura della Repubblica di Roma consegnano con sempre maggior nitidezza l'immagine di un territorio debole, che deve saper generare gli anticorpi necessari, grazie ad una maggiore consapevolezza del fenomeno, che non può più essere negato, ed ad una rete di sostegno a chi fa impresa e vuole farlo nel rispetto delle regole. È indispensabile un investimento serio e consistente su questo territorio, così giovane ed in espansione, affinché le forze dell'ordine possano operare ed investigare con gli strumenti necessari".

I commenti dei rappresentanti del parlamentino lidense, però, cozzano con il "no" del presidente Tassone alla richiesta fatta proprio a 'Luna Nuova' che chiedeva il "prestito" dell'aula consiliare Massimo Di Somma, per parlare proprio di mafia sul territorio. I commenti arrivano anche da esponenti di Regione e Comune. Il consigliere Pdl della Regione Lazio, Giuseppe Emanuele Cangemi ne fa un discorso meramente politico e commenta: "Evidentemente la sinistra deve avere un rapporto strano con un tema importante come la sicurezza: le passate amministrazioni di centrodestra hanno lavorato al fine di dare risposte il più possibile puntuali con strumenti fondamentali come i patti per Roma Sicura e la mappa del rischio redatta dall'osservatorio regionale per la sicurezza".
 
Gli fa eco Alessando Onorato della Lista Marchini: "Che cosa aspetta il Sindaco Marino a chiedere misure straordinarie per un territorio flagellato da omicidi, incendi dolosi, intimidazioni e criminalità dilagante? L’esecuzione di oggi, dal chiaro stampo mafioso, è solo l’ultimo di una lunga serie di episodi che dimostrano come la criminalità organizzata minacci Ostia e il suo entroterra. Finito il tempo delle promesse, è ora di passare ai fatti”. 

L'omicidio di Sesto Corvini a Casal Palocco, le modalità tipicamente mafiose con cui è avvenuto, i rapporti e le relazioni pericolose che emergono in queste ore sulle attività dell'imprenditore sono fatti inquietanti ed estremamente preoccupanti, che meritano la giusta attenzione da parte di tutti.

Questo e altro è quanto sostiene l'associazione antimafie 'daSud'. Che aggiunge: "Così finora non è stato: le istituzioni romane, regionali e nazionali, la politica e la società civile hanno sottovalutato colpevolmente il tema mafie permettendo ai clan di acquistare sempre maggiore forza e consenso nel tessuto vivo della città. Come abbiamo scritto nel nostro dossier #romacittàdimafie, e come emerge in maniera chiara dall'inchiesta su Ostia della scorsa estate - dice l'associazione - le cosche acquisiscono ogni giorno nuovi spazi, controllano maggiori porzioni di territorio, aumentano il giro d'affari legato alla droga, trovano nuove complicità, diventano sempre più protagoniste dell'economia - legale e illegale - della città".

A dimostrazione, continua l'associazione, "che la strategia miope e irresponsabile della politica e delle istituzioni di tenere i riflettori lontano dalla questione mafia ha fallito. A danno della giusta esigenza di sicurezza dei cittadini e degli imprenditori e operatori commerciali onesti. E se bisogna avere fiducia nelle indagini della magistratura sull'esecuzione di Casal Palocco - aggiunge daSud - è necessario che in genere ciascuno faccia la propria parte. A partire dalla politica che non deve più farsi scudo delle attività delle associazioni o delle forze dell'ordine, che non deve andare alla ricerca di scorciatoie, ma deve assumersi fino in fondo - come mai è avvenuto fino a oggi in questa città e in questa regione - la responsabilità di schierarsi in prima linea e concretamente contro i clan, a difesa dell'economia pulita e per la tutela dei territori più a rischio". 

Di qui le richieste immediate all'Amministrazione comunale: "Il sindaco Ignazio Marino apra immediatamente il confronto con la città e le associazioni che faranno la propria parte e, come primo atto politico, lavori per una convocazione immediata di un consiglio comunale aperto sulle mafie a Roma. In quella sede illustri alla città la strategia della sua amministrazione sui clan dando vita, per esempio, a un'agenzia comunale antimafie. Non c'è più tempo da perdere". L'alone nero del 416 bis aleggia ancora sui cieli del X Municipio. 
 

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