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Ostia, l'estate dopo il coronavirus: spiagge libere "incontrollabili". E i vigili lamentano: "Siamo pochi"

Il Comune di Roma ha prorogato al 3 maggio il divieto di accesso sulle spiagge e nei parchi. La questione però resta delicata come ammette anche l'assessore all'ambiente del X Municipio

Come sarà questa estate? Si andrà al mare oppure sarà vietato? Ancora in piena emergenza coronavirus, molti romani si chiedono cosa succederà tra un mese quando il sole ci farà sempre più compagnia e la voglia di una passeggiata in spiaggia o di un tuffo nell'acqua salata diventeranno sempre più preponderanti. 

Di certo c'è che, come è stato confermato anche ieri dagli addetti ai lavori intervistati da RomaToday, gli imprenditori balneari non adopereranno le "gabbie" in plexiglass viste sui social in questi giorni e che tanto hanno fatto discutere.

Gli ambienti, larghi 4.5 metri, infatti oltre ad essere ritenuti "insalubri e soffocanti", sarebbero anche di difficile realizzazione: alla prima mareggiata o folata di vento forte e improvviso, il plexiglass verrebbe verrebbe spazzato via e, come ben sanno i titolari di concessioni demaniali marittime, l'installazione richiede una lunga trafila burocratica per la modifica della concessione stessa. 

Ma se i balneari, in qualche maniera, hanno assicurato che la gestione, seppur difficile, sarà fattibile, di diversa opinione è il X Municipio che amministra le spiagge libere di Roma Capitale. La mini sindaca di Ostia, Giuliana Di Pillo, al nostro quotidiano ha invocato l'intervento del Governo nazionale, "l'unico in grado di dettare una linea guida comune per tutta Italia". 

Una opinione che sposa anche il vice presidente del Municipio Roma X con deleghe all'Ambiente, Territorio e Sicurezza, Alessandro Ieva: "Non nego la mia personale preoccupazione per la salute dei cittadini qualora venisse consentito di uscire da casa per recarsi al mare. Anche se con le dovute precauzioni, eventuali assembramenti sulle spiagge libere sarebbero oggettivamente incontrollabili e l'idea di militarizzare le spiagge non la ritengo percorribile".

"Una cosa è certa, in questo momento non può essere affidata alla discrezionalità dei comuni la scelta se aprire o meno la stagione balneare con modalità proprie, serve un indirizzo chiaro del Governo che valga per tutti i comuni costieri. - conclude Ieva - Non possiamo permetterci di assistere ad esodi da un luogo all'altro a seconda delle ordinanze balneari e favorire la propagazione del virus, la norma deve essere chiara, non devono esserci spazi di interpretazione come nel caso emblematico delle proroghe delle concessioni".

La questione relativa alla gestione degli afflussi nelle spiagge libere, così come il mantenimento della distanza di sicurezza, non preoccupa però solo l'Amministrazione.

La Polizia Locale del X Gruppo Mare è con le antenne drizzate, i vigili potrebbero essere chiamati a svolgere un servizio di sorveglianza e questo non piace ai sindacalisti Raffaele Paciocca RSU Cisl FP e Andrea Venanzoni Dirigente Cisl che avvertono: "Sarà necessario decidere in maniera analitica cosa fare delle spiagge, nella imminenza della stagione balneare. È evidente che l'ovvio permanere del distanziamento sociale e di altre misure di precauzione porteranno, in caso di apertura delle spiagge, alla ineludibile necessità di pianificare per tempo, senza lasciare nulla al caso, come gestire una fase di transizione tanto delicata".

"Una volta stabilite le modalità di accesso alla spiaggia, laddove si decida di aprirle ovviamente, si dovrà definire la dinamica dei controlli, e una volta definito un piano in argomento verificare il fabbisogno effettivo di personale. - sottolineano i due sindacalisti - Non si dimentichi che da tempo lamentiamo la gravosa carenza di organico che affligge il comando X Mare e non vorremmo che a qualcuno possa venire in mente di risolvere una questione tanto delicata contando solamente sulle esauste forze di un gruppo che negli ultimi anni si è trovato proiettato in una girandola di sempre maggiori incombenze, svolte certamente con grande abnegazione e professionalità ma in costante emergenza numerica".

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